In fiamme l'automobile della figlia di Aura Scarsella, titolare dell'inchiesta sull'ex militare che si è ucciso con un colpo di pistola il 17 novembre scorso, lasciando nell’auto due lettere. In una di queste ha parlato della tragedia di Rigopiano, per lui “un cruccio”
Una Peugeot 107 è stata incendiata nella notte tra il 6 e 7 dicembre scorso a Sulmona, in provincia dell’Aquila. L’automobile è della figlia di un magistrato, il sostituto procuratore Aura Scarsella. Si tratta del pm che indaga sul suicidio dell’ex generale dei carabinieri, Guido Conti. L’auto è stata incendiata intorno alle 2 e 30 della notte proprio mentre era parcheggiata sotto l’abitazione del magistrato. Sulla vicenda – spiega il quotidiano Il Centro – sta indagando la squadra anticrimine del commissariato di polizia: l’origine del rogo appare senza dubbio dolosa.
Scarsella è titolare dell’inchiesta su Conti, l’ex militare che si è ucciso con un colpo di pistola il 17 novembre scorso, lasciando nell’auto due lettere. In una di queste ha parlato della tragedia di Rigopiano, per lui “un cruccio”. “Da quando è accaduta la tragedia di Rigopiano la mia vita è cambiata. Quelle vittime mi pesano come un macigno. Perché tra i tanti atti, ci sono anche prescrizioni a mia firma”, è un passaggio della missiva. Il disatro dell’hotel e i 29 morti a fine carriera (il passaggio dai forestali ai carabinieri come comandante a Perugia, poi la pensione e, infine, un incarico alla compagnia petrolifera Total) l’avevano scosso: Conti aveva firmato un documento con le prescrizioni per la piscina dell’hotel, che però era rimasta in piedi e senza vittime. “Guido Conti non mi ha mai parlato di Rigopiano. Era entusiasta per il nuovo lavoro che stava iniziando (alla Total, ndr)”, ha dichiarato il procuratore di Perugia, Luigi De Ficchy. Dopo la diffusione delle missive alla stampa, la procura di Sulmona ha aperto fascicolo per istigazione al suicidio: un atto necessario per acquisire tutti i documenti informatici e telefonici.