Non c’è speranza che i parlamentari si taglino i vitalizi prima della fine della legislatura. Salvo miracoli dell’ultimo minuto, la Camera ha segnato la morte del provvedimento: è stato infatti dichiarato inammissibile l’emendamento alla manovra finanziaria in discussione a Montecitorio. Silenzio di tutto l’arco parlamentare, protestano i 5 stelle che annunciano faranno ricorso: “Renzi, Richetti e compagnia bella sono bugiardi“. In serata si accoda anche la Lega Nord: “Altra presa in giro”, ha detto Matteo Salvini. Ma anche le proteste ormai, sembrano avere poche chance di riuscita. Il ddl Richetti sulla materia giace dimenticato al Senato e, nonostante i grandi proclami di Matteo Renzi degli ultimi mesi, non è nemmeno stato messo in calendario (non compare neppure dopo il praticamente defunto Ius soli). Per questo la proposta dei dem era stata quella di provare a farlo passare con un emendamento alla finanziaria. Ma non c’è neppure stato bisogno di passare per l’imbarazzante (per i parlamentari) momento del voto: è stato bloccato prima ancora di essere discusso “perché ritenuto di carattere ordinamentale”. E’ tutto finito? Non si può dire che sia finito finché finita non è la legislatura, ma ormai le speranze sono pochissime perché manca l’unico elemento necessario: la volontà politica. In settimana è prevista una capigruppo al Senato che dovrebbe decidere il prossimo calendario e ci potrebbero essere colpi di scena.
All’attacco i 5 stelle che sul taglio dei vitalizi hanno costruito intere campagne e che hanno accettato di ritirare la loro legge in cambio del sostegno a quella del Pd: “E’ inaccettabile”, ha dichiarato il deputato grillino Danilo Toninelli. “E’ inaccettabile dichiarare inammissibile la richiesta perché il cuore del provvedimento sono le finanze pubbliche e qui ne risparmieremmo ben 142 milioni. Soldi che sarebbero potuti servire per ricostruire scuole per i nostri figli o per politiche per la famiglia.
Una vergogna che raddoppia se pensiamo che Richetti del Pd ha presentato il nostro stesso emendamento sui vitalizi che poi lui stesso e il suo partito hanno bocciato.
Credetemi, è davvero la peggiore politica, falsa e ipocrita, che ci possa essere”. Quindi i colleghi alla Camera in una nota hanno aggiunto: “Il Pd e i vecchi partiti non vogliono rinunciare ai privilegi, come noi abbiamo sempre affermato, e continuano da mesi a prendere in giro i cittadini italiani. Sarebbero bastati tre giorni di lavori parlamentari al Senato per abolirli. Renzi, Richetti e compagnia bella sono dei bugiardi, perché il Pd vuole tenersi stretto il vitalizio, alla faccia della gente che fa diversi sacrifici per arrivare a fine mese. E’ questo l’esempio che la classe politica dà ai cittadini”.
C’è stato un tempo in cui forse, qualcuno, aveva creduto possibile che i parlamentari votassero per auto-ridursi lo stipendio. Forse è successo quando, quest’estate la Camera ha dato il via libera alla proposta di legge a firma del dem Matteo Richetti: con i voti di Pd, M5s, Lega, Fdi e civatiani, il provvedimento sembrava sulla rampa di lancio per avere finalmente il lasciapassare tanto atteso. Era il tempo in cui il segretario del Partito democratico si preparava alla lunghissima campagna elettorale e rivendicava di essere pronto ad appoggiare la battaglia dei 5 stelle in materia. Poi però le cose sono cambiate velocemente e quella che sembrava una delle priorità, è stata lentamente accantonata, capigruppo dopo capigruppo, fino ad essere ormai condannata a non vedere la luce.
In realtà che la sorte era segnata per il ddl era già stato chiaro nei giorni scorsi quando era stato reso pubblico il calendario degli ultimi lavori che saranno discussi al Senato. In quell’occasione il deputato Richetti si era rivolto direttamente al presidente di Palazzo Madama Pietro Grasso: “Il Senato non ha fatto nulla”, aveva dichiarato a “Ore nove”. “Per questo, faccio un appello a Grasso: faccia i parlamentari liberi e uguali agli altri cittadini. Assuma l’iniziativa di andare in Ufficio di presidenza e dare un segnale. Non si possono utilizzare le parole in modo così sconnesso con i fatti”. In quell’occasione Richetti aveva anche detto: “Considero anche questa strada ma so benissimo che al al 99,9% quell’emendamento alla legge di bilancio è inammissibile, come lo ha già dichiarato inammissibile il Senato. Io comunque farò la battaglia politica fino in fondo, con tutti gli strumenti, proposta di legge o emendamento in legge di Bilancio”.