“Io personalmente voterò sempre contro Berlusconi. Ma l’unica possibilità per vincere l’ingovernabilità del Paese è che il Pd , dopo le elezioni, si allei con Forza Italia. Altre non ne vedo”. Lo ribadisce a Dimartedì (La7) il fondatore di Repubblica, Eugenio Scalfari, confermando il suo noto assunto, secondo cui Berlusconi è preferibile a Di Maio in vista di un’alleanza post elezioni col Pd. Il giornalista vedrebbe come timoniere ideale del nuovo governo Paolo Gentiloni e si sofferma su Liberi e Uguali e sul suo leader, Pietro Grasso: “Il Pd ha perso una serie di gruppi e di gruppetti, ciascuno dei quali arriva da un massimo pari al 2% a un minimo dello 0,2%. Questi pezzetti si sono uniti, totalizzando insieme tra il 5% e il 6%, anche perché è arrivato Grasso. L’ho conosciuto bene ed è un gran brav’uomo. Ora comanda anche su D’Alema, da cui si dovrebbe guardare, perché D’Alema fa fuori chiunque voglia comandarlo. Però trovo” – continua – “che non sia conveniente il fatto che sia Grasso, sia Boldrini facciano contemporaneamente due mestieri: presidenti di ciascuna delle Camere e capi di un partito. Di solito un presidente della Repubblica non si iscrive a un partito”. E aggiunge: “Se dovessi idealmente scegliere il capo del Pd, sceglierei Walter Veltroni. Lo conosco da quando ha 18 anni, mi considero un po’ il padre. Renzi disse che Veltroni era il padre del Pd e quindi anche suo padre. In una recente conversazione telefonica che ebbi con Renzi, e preciso che mi chiamò lui, io gli dissi che mi consideravo suo nonno. E gli dissi di stare molto attento, perché il nonno vuole bene ai nipoti, ma li castiga quando sbagliano”. Scalfari, infine, puntualizza: “In Italia ormai tutti i partiti sono populisti, salvo il Pd, che per ora non è populista nel senso deteriore del termine, ma popolare”