Fra razzi spaziali e conti in rosso Tesla ha appena ricevuto un’importante prenotazione per 100 Semi, il camion elettrico e autonomo presentato qualche settimana fa: il committente è PepsiCo Inc., produttrice della bevanda che da sempre fa concorrenza alla Coca-Cola.

Entro il 2030 l’azienda vorrebbe ridurre i costi del carburante e del 20% l’impatto ambientale della propria flotta dedicata alla logistica sul mercato nordamericano. E l’avveniristico tir di Elon Musk sembra cadere a fagiolo in tal senso.

La produzione del Semi – che dovrebbe avere un’autonomia di 800 Km – è programmata per i 2019, come annunciato dal funambolico imprenditore sudafricano. Tesla aveva fissato a 5 mila dollari il costo di un preordine del Semi, cifra poi salita a 20mila “verdoni”: il listino prezzi del camion in questione parte da circa 180 mila dollari.

Da qui si capisce l’importanza della commessa di Pepsi, la più grande sin dall’apertura degli ordini: al momento Tesla ne ha raccolti circa 285 da clienti come Wal-Mart e DHL.

Quello di Pepsi è un annuncio che fa ben sperare Musk in una prospettiva a lungo termine: l’azienda delle bollicine infatti gestisce una flotta di 10 mila tir utilizzati per la distribuzione in USA.

Una massa critica di veicoli che negli anni a venire costringerà Pepsi a convertirsi al green attraverso l’adozione di camion ibridi, elettrici e alimentati a metano. Inoltre il mercato dei mezzi pesanti con una massa complessiva superiore a 15 tonnellate (come il Semi), in USA vale circa 260mila unità l’anno: e Musk ne vuole una bella fetta.

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