Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, in Aula nel 2015 al voto per la sua mozione di sfiducia, disse di non essere mai intervenuta per la banca di cui il padre era vicepresidente. Ora viene sconfessata da Giuseppe Vegas (ex parlamentare di Forza Italia e presidente uscente di Consob), durante l'audizione in commissione banche: "Mi anticipò anche la nomina di suo padre". Ecco la cronologia, da questo caso alla rivelazione di Ferruccio De Bortoli sulle richieste a Unicredit sempre su Etruria
Maria Elena Boschi si è occupata eccome dei problemi di Banca Etruria. Contrariamente a quanto affermò in Parlamento il 18 dicembre 2015. A sconfessare il sottosegretario alla presidenza del Consiglio è stato niente meno che Giuseppe Vegas. L’ex parlamentare di Forza Italia, oggi presidente (uscente) della Consob da un paio d’anni in rotta di collisione con il renzismo, nella sua deposizione gioca sui coni d’ombra temporali e lo dice senza mezzi termini: su Banca Etruria “ho avuto modo di parlare della questione con l’allora ministro Boschi”, che espresse “un quadro di preoccupazione perché a suo avviso c’era la possibilità che Etruria venisse incorporata dalla Popolare di Vicenza e questo era di nocumento per la principale industria di Arezzo che è l’oro”. La risposta? Non possumus: “Io le risposi che Consob non era competente sulle scelte di aggregazione delle banche. Lei mi ha illustrato la situazione, io le ho detto che non potevano fare nulla. Fu un incontro generico”, ha aggiunto in audizione in Commissione banche. In quell’occasione, ha precisato Vegas, fu la ministra “che chiese di vedermi e venne a Milano”. A chi gli chiedeva se avesse affrontato il tema di Etruria in altri momenti, Vegas ha detto che in un secondo incontro “Boschi mi disse in un’altra occasione che suo padre sarebbe diventato vicepresidente” dell’istituto aretino.
Nella sua precisione Vegas, forse perché non gli è stato chiesto, dimentica di collocare temporalmente gli incontri. Ma considerato che Pier Luigi Boschi è diventato vicepresidente di Banca Etruria il 4 maggio del 2014, l’anticipazione della nomina deve essere avvenuta almeno ad aprile. Quindi il primo incontro è addirittura precedente. Chissà se prima o dopo la nomina della Boschi a ministro delle Riforme, avvenuta il 21 febbraio 2014. Quello che è certo è che tra l’incarico della figlia e quello del padre, nel marzo 2014, a Laterina in casa Boschi, si svolge una riunione alla presenza del neo ministro, con la partecipazione del padre, allora consigliere di Etruria, Pier Luigi Boschi, del presidente della stessa banca aretina, Giuseppe Fornasari, del presidente e dell’amministratore delegato di Veneto Banca Flavio Trinca e Vincenzo Consoli.
In quelle settimane sia Etruria sia Veneto Banca erano nel mirino della Vigilanza di Bankitalia che aveva ispezionato gli istituti nel corso del 2013 traendone a fine anno conclusioni piuttosto dure: le due banche erano messe talmente male da aver bisogno di un matrimonio d’onore e l’unica sposa rimasta sul campo era la Popolare di Vicenza di Gianni Zonin. I vertici dei due istituti però non ne vogliono proprio sapere. L’incontro è stato reso noto dal Fatto Quotidiano l’11 maggio scorso e l’ex ministro non ha mai voluto commentarlo. Ma stando a quanto dice Vegas si deve essere fatta seriamente carico delle pene dei quattro banchieri se è arrivata a chiedere aiuto al presidente della Consob che pure all’epoca non era molto distante dal Pd, visto il sostegno fornito alla Unipol nelle nozze con FondiariaSai. E chissà quanti viaggi ha fatto prima di arrivare all’amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni, come rivelato da Ferruccio De Bortoli nel suo ultimo libro (e Ghizzoni non ha mai smentito): in questo caso l’allora ministra delle Riforme avrebbe chiesto a Unicredit di comprare Etruria.