“M5s? Chiunque legga il loro programma, e io ho fatto questo sforzo professionale, capisce che è più che marxista-leninista. E se le tengono nascosto, quindi la gente non lo sa”. Sono le parole del direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti, ospite di Otto e Mezzo (La7) assieme ad Andrea Scanzi, firma de Il Fatto Quotidiano, e Marco Damilano, direttore dell’Espresso. Ironica la replica di Scanzi: “Mi fa sorridere apprendere da Sallusti che Vito Crimi sia il nuovo Bakunin e Roberta Lombardi sia Trotsky. Non me ne ero accorto personalmente”. Sallusti contesta l’efficienza delle amministrazioni comunali pentastellate: “In questi anni i 5 Stelle hanno inanellato una serie di cose per cui qualsiasi persona di buon senso non dovrebbe più votarli. Basti pensare a Roma, a Torino, a Livorno. In Parlamento, oltre che urlare e far casino, non hanno portato nulla di quello che volevano. Sostanzialmente sono stati inutili, però hanno il vento in poppa e raccolgono attorno a loro tutti quelli che odiano gli altri. Non sono esattamente una forza politica con un pensiero comune, ma tutti quelli contro gli altri. Io penso che i 5 Stelle non pagheranno per i loro errori”. “E’ vero che su tanti temi il M5S non è stato chiaro” – replica Scanzi – “su alcune cose sembra più di sinistra e su altre più di destra. Rispondendo con garbo a Sallusti, mi limito solo a dire che se è lecito non votare più il M5S, dopo i suoi errori, mi domando se non sia lecito non votare più sotto tortura Berlusconi, dopo i danni che ha fatto in 23 anni. Male che vada la Raggi ha sbagliato in un anno e mezzo, Berlusconi sta disastrando il Paese da 23 anni. Anche basta nel 2018″. Il direttore del Giornale definisce “vulnus della democrazia” il fatto che Berlusconi non si possa presentare alle elezioni politiche e smentisce la voce di alcuni retroscenisti, secondo cui lo stesso Sallusti sarebbe pronto per candidarsi nelle fila di Forza Italia: “Ringrazio i retroscenisti, ma ho già fatto abbastanza danni nel giornalismo e mi asterrò dal farli nella politica. E questo è un impegno solenne che prendo”