Via libera della Federal Communications Commission, che ha dato l'ok alla possibilità per gli operatori di offrire diversificato a seconda del costo. La partita non è ancora chiusa: il procuratore di New York ha già annunciato che farà causa
Donald Trump mantiene la promessa di abolire il principio della net neutrality, cioè della Rete priva di discriminazioni. Il presidente abbatte quindi un altro caposaldo della politica di Barack Obama, appoggiato dai colossi della Silicon Valley.
La Federal Communications Commission ha dato l’ok alla possibilità per gli operatori di offrire un servizio più veloce a chi paga di più, ma la decisione non è ancora operativa. La neutralità della Rete potrebbe quindi scomparire a breve, essendo state eliminate le misure imposte per impedire ai fornitori di dare priorità ad alcuni siti.
“Internet ha arricchito la nostra vita. Cosa ha reso possibile il suo successo? Il libero mercato, un approccio soft alle regole di cui hanno beneficiato i consumatori. Torniamo alle regole che hanno governato internet per anni”, ha affermato il presidente della FFC, Ajit Pai, prima di esprimere voto favorevole all’abolizione della net neutrality. Lo stesso parere è stato espresso dai membri repubblicani.
“L’agenzia che dovrebbe difendere i consumatori, li sta abbandonando”, ha spiegato invece Mignon Clyburn, membro democratico della Commissione, lasciando intendere che la battaglia è ancora aperta. “È un bene che l’ultima parola non sia della commissione”, ha aggiunto. Infatti a stretto giro è arrivata la risposta all’abolizione: il procuratore di New York, Eric Schneiderman, ha comunicato che farà causa assieme a colleghi di altri Stati, mentre Netflix si è detta “delusa” annunciando battaglia legale.