The Walt Disney Company ha acquisito per una cifra attorno a 52miliardi di dollari la 21Th Century Fox in mano ai figli di Rupert Murdoch. La notizia è di quelle che sconvolgono gli equilibri sul mercato di vecchi (cinema, tv) e nuovi media (web) nel mercato statunitense e non solo. Proprio come nel bel fumetto di Rob Dobi sulle pagine online di Variety, l’enorme pugno guantato dell’evergreen furbastro Topolino schiaccia le mini figurine di Homer Simpson e del supereroe Deadpool, icone prodotte dalla 20th Century Fox negli ultimi anni tra grande e piccolo schermo.
La Disney, guidata da Bob Iger, ha concluso un affare annunciato dagli ambienti finanziari d’oltreoceano da tempo, rilevando come segnala il sito del Sole24Ore “la casa cinematografica e le produzioni televisive della Twentieth Century Fox, i canali via cavo comprese le reti sportive regionali e significative attività internazionali, vale a dire la quota nella britannica Sky e di Star India”. Diverse fonti, tra cui Variety, sostengono che nel pacchetto ci siano anche un po’ di debiti accumulati recentemente dai Murdoch. Dazio da pagare per arrivare comunque a possedere ora un’ampia fetta di mercato del settore, piazzandosi secondi solo al gruppo AOL-Time Warner fusosi nel 2001 e oggi valutato quasi il doppio del conglomerato Disney/Fox, a sua volta poco più consistente del gruppo Viacom-CBS (49 milioni di dollari) fusosi nel 2000. Anche il presidente Trump si è complimentato per l’affare.
La portavoce della Casa Bianca, Sarah Huckabee Sanders, ha affermato che il presidente statunitense reputa questo affare “un grande risultato per il mondo del lavoro” e “si augura che ne avvengano altri di questa portata”. Secondo il New York Magazine Trump, nella telefonata privatissima al magnate australiano, si sarebbe sincerato che il canale tv Fox News, a lui molto vicino, non fosse finito nell’acquisizione Disney. Infatti il network Fox con le sue 28 stazioni tv è rimasto di proprietà degli eredi di Murdoch.