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Molestie sessuali, nuove accuse per Dustin Hoffman. Una montatrice: “Mi ha violentata per 30 secondi davanti al mio ragazzo”

Questa volta è stata la rivista Variety a bruciare sul tempo i colleghi di Hollywood Reporter nel pubblicare le testimonianze di altre due donne che puntano il dito contro il premio Oscar dal “comportamento sessuale predatorio”

di Davide Turrini

Ancora accuse di molestie sessuali per Dustin Hoffman. Questa volta è stata la rivista Variety a bruciare sul tempo i colleghi di Hollywood Reporter nel pubblicare le testimonianze di altre due donne che puntano il dito contro il premio Oscar dal “comportamento sessuale predatorio”. Il primo ricordo risale a fatti accaduti nel 1980 con vittima Cori Thomas, all’epoca 16enne. Trentasette anni fa la Thomas era una compagna di classe della figlia di Hoffman, Karina. In quei mesi l’attore stava divorziando dalla madre di Karina, l’attrice Anne Byrne (Manhattan), e si ritrovò a cena con le due bambine in un ristorante di New York. Finito di mangiare Hoffman avrebbe obbligato la figlia ad andare a letto perché all’indomani sarebbe dovuta andare a scuola, mentre avrebbe atteso la madre di Cori nella sua camera d’albergo. Arrivati in hotel l’interprete de Il Laureato ha chiesto alla ragazzina di salire nella sua stanza e mentre attendevano la madre, l’attore si sarebbe fatto una doccia, poi sarebbe uscito dal bagno nudo, e infine si sarebbe sdraiato sul letto chiedendo alla Thomas di massaggiargli i piedi.

Sono quasi collassata. Ero mortificata”, ha spiegato la donna a Variety. Nel frattempo Hoffman avrebbe anche effettuato una telefonata bullandosi con qualcuno all’altro capo del telefono di essere lì nudo con una 16enne che gli massaggiava i piedi. Pochi istanti dopo la mamma di Cori ha fatto sapere di essere nella hall e la ragazzina è subito scesa. La seconda testimonianza è di Melissa Kester, montatrice video, e risale al 1985. L’allora 20enne Kester avrebbe incontrato Hoffman in uno studio di registrazione di Malibù dove lui e Warren Beatty stavano registrando le canzoni del film Ishtar, scritte anche dal fidanzato della ragazza. Al primo incontro in quello studio, secondo la Kester, la crew tecnica del film era attorno ad Hoffman, di fronte ad uno schermo tv per seguire la sua interpretazione in Morte di un commesso viaggiatore.

La ragazza allora avrebbe affermato di amare Arthur Miller e di avere diversi progetti di scrittura in atto. Alcuni giorni dopo, sempre da “osservatrice”, la Kester si ritrovò nuovamente negli studi di registrazione di Malibù. Tra le stanze c’era pure la seconda moglie di HoffmanLisa Gottsegen -, e i loro bimbi piccoli – Jake e Max. Secondo la Kester, quindi, la situazione era tranquilla. Poi ad un certo punto l’attore avrebbe detto ai suoi assistenti: “Mi sto annoiando. Fate entrare Melissa”. A quel punto Hoffman si sarebbe ritrovato nella sala di registrazione da solo con la ragazza, e di fronte a loro, con in mezzo solo una lastra insonorizzata di vetro, i tecnici audio tra cui il boyfriend della Kester. Tempo un secondo e l’attore avrebbe infilato due dita nella vagina della ragazza. “Il mio ragazzo era lì davanti e lui mi ha violentata per 30 secondi”, ha spiegato la testimone. Hoffman, due Oscar come miglior attore protagonista (Rain Main 1989 – Kramer contro Kramer 1980), era già stato accusato di molestie sessuali dall’attrice Kathryn Rossetter, che ha dichiarato di essere stata vittima nel 1983 di numerosi palpeggiamenti e violenze sia in camere d’albergo come dietro le quinte dei teatri mentre andavano in scena; e di Anna Graham Hunter, che ha accusato l’attore di averla molestata e di aver fatto allusioni sessuali nei suoi confronti quando, nel 1985, quando lei aveva solo 17 anni e lavorava come stagista sul set di Morte di un commesso viaggiatore.

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