Una vicenda calcistica che è presto diventata anche un caso politico, dal momento che il giovane militante Dem era entrato nella Direzione Pd con la quota millenials promossa dal segretario Matteo Renzi
Quella ginocchiata all’addome dell’arbitro che non aveva concesso un rigore alla sua squadra è costata cara a Gianluca Vichi, 21enne di Pesaro. Oltre ai due anni di squalifica con 500 euro di multa, il giovane ha dovuto lasciare il suo incarico della Direzione Nazionale del Partito Democratico, di cui era membro come millenial. Dirigente di una squadra di calcio juniores di Pesaro, Vichi è finito sulle pagine dei giornali locali e nazionali per aver colpito con una ginocchiata all’addome l’arbitro durante una partita della sua squadra dopo un rigore negato. Una vicenda calcistica che è presto diventata anche un caso politico, dal momento che il giovane militante Dem era entrato nella Direzione Pd con la quota millenials promossa dal segretario Matteo Renzi.
“In questi giorni il mio nome è apparso sulla stampa nazionale e locale per un gesto brutto che ho commesso in un campo di calcio di provincia durante una partita di calcio – spiega Vichi – Visto che sono gesti che non mi appartengono, da subito mi sono reso conto dell’errore e ho ammesso le mie colpe scusandomi umilmente con arbitro, società e partito. Pensavo che il caso potesse finire con le scuse, invece la stampa ha aperto un caso politico e un accanimento a mio avviso eccessivo che mi hanno fatto passare giorni pesanti soprattutto dal punto di vista umano. Proprio perché ho sempre messo davanti il bene del partito rispetto al destino personale – prosegue – , decido di compiere un gesto di responsabilità dimettendomi da componente della Direzione Nazionale con la promessa che il mio impegno nel Pd e nei Giovani Democratici prosegue con generosità e altruismo”.
“Gli errori servono per crescere e sono sicuro che questa vicenda mi aiuterà a gestire ogni tipo di situazione che si presenterà davanti a me. Ma in questi giorni mi sono ricordato di avere una grande fortuna, ossia quella di essere circondato da persone vere che, nonostante abbiano condannato in maniera ferma e sacrosanta l’accaduto, mi hanno mostrato un affetto e una stima straordinari e alla comunità del Partito democratico a tutti i livelli devo solo dire grazie per la fiducia che mi ha dato e mi da” conclude il giovane esponente del Pd.