di Annamaria Arlotta
Vorrei sapere di più su Lucia Votano, che tra il 2009 e il 2012 è stata la prima donna a dirigere i laboratori del Gran Sasso dell’Istituto nazionale di Fisica nucleare. Cosa si prova a lavorare in luoghi estremi come ghiacciai polari o profondità marine per portare avanti lo studio sui neutrini?
Mi affascina la vicenda delle sorelle Irene, Ina e Anna Napoli, raccontata a Le Iene poco tempo fa. In provincia di Palermo gestiscono una grande azienda agricola e stanno resistendo alla mafia che vorrebbe togliere loro la terra. Per farlo invia mandrie di mucche a divorare i loro raccolti. Irene ha affermato: “Molte volte ho pensato di andarmene, ma poi mi sono detta: “Ma se facciamo tutti così, questa Sicilia a chi resta in mano?”
Bello il progetto di Yasamin Mostofi, dell’Università di Santa Barbara, California, che permetterà ai droni di mappare gli interni degli edifici, e perciò salvare vite umane. L’olandese Manon Ossevoort, a bordo di un trattore attrezzato, ha raggiunto il Polo sud, con temperature che arrivano a -56 gradi e neve altissima. Durante il viaggio dall’Olanda ha raccolto migliaia di bigliettini con su scritti i sogni delle persone, e arrivata al Polo sud ha fatto un pupazzo di neve e ce li ha messi dentro.
Forse un giorno la ventottenne ingegnera aerospaziale Chiara Cocchiara andrà su Marte. Ha da poco simulato per due settimane la vita sul pianeta rosso. “Lottare per i nostri sogni è ciò che ci rende felici” dice. Aisha Bin Bishr è la direttrice generale di Smart Dubai, progetto che prevede la completa digitalizzazione della burocrazia entro il 2021.”Se non affronto nuove sfide mi annoio” ha affermato.
Questi sono alcuni esempi di donne di oggi, coraggiose, impegnate, che contribuiscono al progresso della società. Ma in Italia di loro non si parla. Non vengono invitate nei talk-show, non forniscono pareri esperti in televisione. Sui media compare la donna del passato: casalinga, mamma a tempo pieno, amante, bella, giovane, spensierata, leggera, effervescente. Non impensierisce con la parità salariale, la gravidanza consapevole, la condivisione dei compiti domestici e della cura dei figli.
“Affittami” recita un enorme cartellone pubblicitario di una ditta di fabbricati a Istrana, in provincia di Treviso, mostrando una enorme pin-up seminuda. In uno spot della Barilla invece, la donna, muta, cucina mentre gli uomini discutono della coltivazione del grano, e poi serve in tavola restando in piedi. Dappertutto doppi sensi volgari e pezzi di corpo femminili senza volto.
In contrasto con l’immagine spensierata, ci sono le notizie di cronaca: stupri, violenza domestica, aborto, utero in affitto, prostituzione, anoressia, mutilazioni genitali nel terzo mondo. Solo raramente si parla di grandi e belle cose, come il viaggio nello spazio di Samantha Cristoforetti. Conclusa la sua esperienza, però, quando è diventata mamma, qualcuno si è sentito autorizzato a scrivere: “Auguroni, ha realizzato la missione più importante della sua vita perché non c’è carriera, Luna o Marte più appaganti della maternità”.
Sulle riviste si esamina l’aspetto dei personaggi politici femminili. Al loro cervello non si vuole arrivare. Fa paura? E’ la perdita di privilegi e di potere a essere insopportabile? Nei paesi del Nord Europa non è così. Sull’Huffington Post americano, e in quello inglese, si parla di Yasamin Mostofi e dei suoi droni. Sull’Huffigton Post italiano “nessun risultato corrisponde alla ricerca”.
Sui media devono emergere le donne che cambiano il mondo grazie alla passione per i propri interessi. La dicotomia donna bella-donna “fonte di angoscia” deve far posto a un’immagine positiva, unico antidoto allo stato di cose. Oggi molte ragazze, che potrebbero aspirare ai ruoli centrati sul bell’aspetto, pensano che sia più gratificante apparire sulla copertina del Time, come il fisico Fabiola Gianotti nel 2012, che su Vanity Fair. I sogni moderni delle donne sono scritti nei bigliettini conservati in un pupazzo di neve al Polo sud, che non si scioglierà mai.
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