“Se si dovesse arrivare al referendum, che però io considero una extrema ratio, è chiaro che io voterei per l’uscita, perché significherebbe che l’Europa non ci ha ascoltato. Ma io vedo oggi una opportunità dall’Europa”. Dopo i tentennamenti della collega deputata Laura Castelli sul tema, Luigi Di Maio, intervistato da “L’aria che tira” su La7, ha deciso di ritornare sulle posizioni originarie dei 5 stelle pur cercando di mantenere moderati i toni. Il leader M5s è in giro per la campagna elettorale in vista delle politiche e, un po’ a sorpresa rispetto alle ultime uscite molto caute su Bruxelles e l’euro, ha dichiarato di essere a favore dell’uscita. Gli ha risposto poco dopo il segretario Pd Matteo Renzi: “Stavolta Di Maio ha fatto chiarezza, bisogna ammetterlo: lui voterebbe per l’uscita dall’Euro. Io dico invece che sarebbe una follia per l’economia italiana”, ha scritto su Twitter.

Di Maio negli ultimi giorni è anche preoccupato di dare un segnale sul lavoro del gruppo in vista del voto. Ad esempio, come già ribadito ieri intervistato da Lucia Annunziata, ha dichiarato di essere al lavoro sulla squadra di governo. “Ho tanti nomi sicuri e li conoscerete prima del 4 marzo, prima delle elezioni. Il mio sogno è avere persone non solo di grandi competenze ma dotate anche di grande sensibilità”, perché “oltre a far quadrare il bilancio devi considerare la vita delle persone sulle quali vai a incidere”, ha detto su La7. Ieri, nel corso sempre di un’intervista, aveva anche aggiunto di essere disponibile a valutare nomi interni ed esterni al Movimento.

Per quanto riguarda le presunte alleanze post voto, Di Maio chiede di bandire la parola dal vocabolario e piuttosto di pensare alle famose convergenze programmatiche. “La nostra idea”, ha detto a margine di un incontro con la Cna lombarda, “è di presentare la nostra squadra di governo prima delle elezioni, la sera delle elezioni fare un appello a tutte le forze politiche per metterci insieme sui temi e non sugli scambi di poltrone. Quindi sia chiaro, eliminiamo dal vocabolario le parole alleanza o coalizioni. Ci saranno programmi per cambiare il Paese e chiederemo a tutti di aderire. Chi risponderà lo incontreremo, gli faremo presente chi sono i nomi dei nostri ministri e del nostro presidente del Consiglio, che sono io. E chiederemo la fiducia andando dal presidente della Repubblica e indicando la squadra. Quindi nessun fraintendimento su questo. Il nostro appello è a sostenere la fiducia a noi sulla base di convergenze programmatiche”.

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