In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera lo stilista prende una posizione netta: "Non voglio essere chiamato gay, perché sono un uomo. Mi sembra incredibile che ancora oggi si usi questo termine: sono biologicamente un maschio"
“La parola gay è stata inventata da chi ha bisogno di etichettare e io non voglio essere identificato in base alle mie scelte sessuali”. E’ Stefano Gabbana che in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera definisce una posizione destinata a far discutere la comunità LGBT: “Non voglio essere chiamato gay, perché sono un uomo. Mi sembra incredibile che ancora oggi si usi questo termine: sono biologicamente un maschio. Lo stesso vale per una donna, che è una donna punto e basta, al di là di tutto”, continua Stefano, alla guida della maison Dolce & Gabbana insieme a Domenico Dolce. Lo stilista afferma di voler “colpire” tutti quelli che identificano le persone in base ai gusti sessuali e aggiunge: “Siamo tutti esseri umani, non dobbiamo pensare ad una cultura dei diritti gay, ma a quella dei diritti umani. Le tante sigle delle associazioni lgbt servono per difendersi, ma io non voglio essere protetto da nessuno, perché non ho fatto niente di male”.