Scienza

Nature, l’astrofisica Marica Branchesi nella top 10 degli scienziati del 2017: ha captato le onde gravitazionali

Ha rappresentato l’Italia a Washington il 16 ottobre scorso, quando è stata annunciata la scoperta delle prime onde gravitazionali generate da due stelle di neutroni. L’inizio di una nuova pagina dell’astronomia

C’è anche un’italiana fra i 10 scienziati che hanno contato di più nel 2017: è Marica Branchesi, colei che ha “captato” le onde gravitazionali. L’astrofisica è stata inserita dalla rivista Nature tra i 10 personaggi scientifici dell’anno. Marica ha fatto in modo che ricercatori e scienziati internazionali mettessero insieme le proprie competenze e conoscenze consentendo così di arrivare alla nascita della nuova “astronomia a molti messaggeri“, che fa uso sia dei tradizionali segnali di onde eletromagnetiche (fotoni) sia dei segnali di onde gravitazionali per studiare in modo nuovo le sorgenti astrofisiche. Èd è stata lei a rappresentare l’Italia a Washington il 16 ottobre scorso, quando è stata annunciata la scoperta delle prime onde gravitazionali generate da due stelle di neutroni: l’inizio di una nuova pagina dell’astronomia. “È stato un giorno bellissimo”, ha detto la ricercatrice, che si sente “onorata ed emozionata” per il riconoscimento da parte di Nature.

Nata a Urbino 40 anni fa, è professore associato del Gran Sasso Science Institute a L’Aquila, lavora nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, collabora con l’Istituto Nazionale di Astrofisica ed è membro della collaborazione Virgo, il rivelatore europeo di onde gravitazionali che si trova in Italia, a Cascina (Pisa). Possiamo considerarla la sentinella della nuova astronomia: è lei che lancia l’allerta ai telescopi ogni volta che viene rilevata un’onda gravitazionale per fare in modo che siano puntati all’unisono sullo stesso angolo di cielo.

“Sono entrata nella collaborazione Virgo nel 2009, quando la ricerca sulle onde gravitazione era vista in modo scettico dagli astronomi”, ha raccontato Branchesi all’Ansa. Alla fine “si è capito che era la nuova frontiera e o oggi – ha rilevato – stiamo vedendo l’alba della nuova astronomia”. Da una settimana i telescopi sono di nuovo puntati sulla galassia in cui era avvenuta la collisione delle stelle di neutroni: “stanno ricominciando le osservazioni, nei prossimi mesi avremo nuove sorprese“, ha detto Branchesi, in attesa che nell’autunno 2018 tornino in attività Ligo e Virgo, dopo la pausa tecnica. Da allora il compito di ‘sentinella’ di Branchesi potrebbe diventare ancora più intenso: “Sappiamo che la frequenza delle allerta sarà molto alta e stiamo lavorando alle infrastrutture”. Sarà un lavoro a ritmo serrato anche perché, ha concluso, “in autunno si prevede di lanciare l’allerta all’intera comunità astronomica internazionale e non solo ai 100 gruppi finora coinvolti”.

Soddisfatto per il riconoscimento italiano anche il presidente dell’Infn, Fernando Ferron: “Se una ricercatrice che lavora con i finanziamenti dell’Infn riesce ad arrivare fra i primi al mondo vuol dire che i soldi dell’ente sono spesi bene. Marica Branchesi è una grande protagonista della fisica e della conoscenza delle stelle di neutroni”.

Più in generale, la classifica dei personaggi scientifici dell’anno ha voluto considerare “luci e ombre”, ha scritto il direttore di Nature per le news, Brendan Maher. “Dalla comunicazione quantistica e l’editing del genoma fino alla minaccia di una crisi nucleare e allo smantellamento delle garanzie per la protezione ambientale negli Stati Uniti, la lista – ha osservato – comprende gli alti e bassi del 2017 per la scienza e i ricercatori”. Tra le luci del 2017 c’è il fisico cinese Pan Jianwei, fra gli autori della trasmissione quantistica sicura con un satellite distante 1.400 chilometri, in compagnia del biologo David Liu, che ha perfezionato la tecnica del taglia-incolla il Dna (Crispr); fra le ombre trova posto Scott Pruitt, che ha smantellato l’Agenzia Usa per la protezione ambientale.