50 PRIMAVERE di Blandine Lenoir. Con Agnès Jaoui, Thibault de Montalembert, Pascale Arbillot. Francia 2017. Durata 89’. Voto: 2/5 (DT)
Aurore, 50 anni, single, due figlie, cameriera fumantina e appena licenziata, improvvisamente nonna, corre su e giù per i marciapiedi costieri de La Rochelle, tra una vampata dovuta alla menopausa, il ritrovamento di una vecchia fiamma del liceo e un ammiratore da strada che la guarda eccitato da dietro ma se ne va scusandosi quando ne osserva il viso da signora di mezza età. Commediola brillante non proprio pop che si fida, e dà per scontato, il significato condiviso socialmente di un enunciato comico generico, e perfino vagamente snob (la mezza età affrontata con brio e lirica al ristorante), su cui costruire un pallido canovaccio di scrittura e lo sbilanciamento di una performance attoriale fin troppo ingombrante rispetto a testo e regia. Non che la Jaoui/Aurore, con le sue indecisioni e sbalzi umorali, non risulti simpatica e terribilmente cinquantenne, ma la programmaticità psicologica del personaggio e la volontaria assenza di uno sguardo a livello visivo/espressivo (una sorta di fiction di Rai1 alla Medico in famiglia) è davvero desolante.