DICKENS – L’UOMO CHE INVENTO’ IL NATALE di Bharat Nalluri. Con Dan Stevens, Christopher Plummer, Jonathan Pryce. Irlanda/Canada 2017. Durata: 104’ Voto: 2/5 (AMP)
Chi ama il Natale e contestualmente ama Charles Dickens non può prescindere da quel Christmas Carol che, ad oggi, resta la vera bibbia sulla magia natalizia universalmente acclamata. Ma la genesi de Il canto di Natale è rimasta ignota alle masse almeno finché lo scrittore americano Les Standiford non l’ha scoperta e pubblicata nel suo libro Dickens – L’uomo che inventò il Natale (2008) divenuto oggi commedia per famiglie per la regia dell’indo-britannico Nalluri. Se da un punto di vista prettamente narrativo il focus del film è il passaggio dal momento critico di Dickens alla sua definitiva consacrazione con ciò che è considerato il suo testo più magico per non dire esoterico, da un punto di vista più ampio il centro del lungometraggio è certamente l’atto creativo nel suo manifestarsi tanto sul piano del realismo quanto del soprannaturale, il tutto in una mescolanza d’ispirazioni desunte dal conscio e dall’inconscio. Lo scrittore / Autore è in tal caso considerato al pari di una divinità creatrice che vede e prevede laddove ai comuni mortali è impedito. Le diverse creature del Natale visualizzate da Scrooge pertengono ai mondi sottili della Creazione stessa, e la natività cristica altro non è che l’opera divina che prende forma. Tutto sarebbe perfetto se gli assunti interpretativi rispondessero a una qualità artistica del film in questione: purtroppo, invece, questo non accade giacché il testo di Nalluri resta una meta-favola bidimensionale, di modesta originalità come fattura. Potrà deliziare le famiglie, ma indubbiamente quelle meno ambiziose.