“Qui si stava bene, poi sono arrivati gli zingari”. E ancora: “Non ero razzista, ma lo sono diventata”. Sono solo alcuni degli sfoghi dei residenti di via Bolla, una delle periferie popolari di Milano, che da qualche anno lamentano l’aumento delle occupazioni abusive, con gli alloggi Aler subaffittati a cifre tra i 300 ai 2500 €, e l’aumento di degrado e sporcizia. Sono alcune delle numerose voci che manifestano certamente malcontento e delusione da parte dei residenti nei quartieri Gallaratese e San Leonardo per una situazione che si trascina da anni. In questo contesto l’estrema destra neofascista di Lealtà ed Azione ha cercato e cerca ancora di radicarsi; ne è prova il coordinamento “Zona 8 Rialza la Testa“, che ha organizzato un corteo per le vie del quartiere. Ma tra circa i trecentocinquanta partecipanti residenti di Via Bolla erano una piccola minoranza rispetto ai militanti dell’estrema destra provenienti da altre parti della città. Se oggi in neo fascisti non sono ancora riusciti a radicarsi lo si deve all’azione delle numerose associazioni di volontariato presenti ed all’ Anpi di zona 8 che non hanno mai smesso di denunciare il degrado di Via Bolla, organizzando numerose iniziative. Di fronte a questa situazione si registra invece il totale immobilismo dell’Aler, a guida leghista, che anziché mettere mano alla situazione ha invece deciso di mettere in vendita gli stabili di sua proprietà. Questo suona più come una resa che come una reale volontà di intervenire riportando a condizioni dignitose la vita di centinaia di persone Ma su questo Lealtà ed Azione tace, dato che un suo esponente Stefano Pavesi, siede proprio tra le file della Lega Nord, nei banchi del municipio 8. ”Il degrado in fin dei conti è un ottimo brodo di cottura per chi si alimenta di malcontento per fare le proprie fortune elettorali e affrontarlo porterebbe paradossalmente ad una riduzione del consenso di forze xenofobe e neofasciste”, attacca un esponente dell’Anpi di zona 8.
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