La legge prevede l’introduzione di un limite di 3 mandati per tutti i presidenti delle Federazioni sportive
Con 131 sì, 38 no e 5 astenuti il Senato approva il disegno di legge che limita a tre il numero dei mandati per la presidenza del Coni. Il testo, subito ribattezzato “Ddl Malagò”, era stato approvato nei giorni scorsi da Palazzo Madama e modificato poi dalla Camera. Con questa nuova legge, l’attuale presidente Giovanni Malagò potrà rimanere a capo dello sport italiano fino al 2025.
Il ddl Ranucci (dal nome del senatore Pd che l’ha firmata) è stato calendarizzato all’ultimo nell’agenda del Senato e le pressioni per condurlo in porto prima della fine della legislatura sono state molto forti, a livello istituzionale, sportivo e politico. La legge prevede l’introduzione di un limite di massimo per tutti i presidenti delle Federazioni sportive (con un quadriennio “extra” per quelli in carica al momento dell’entrata in vigore che avrebbero già superato il tetto): una novità attesa da anni dal mondo dello sport, che avrebbe però anche l’effetto collaterale di regalare una terza elezione al presidente del Coni, Giovanni Malagò, per cui già esiste un limite di due.
“In questo modo si garantisce da un lato il giusto avvicendamento nei ruoli apicali degli organi sportivi, e dall’altro si consente che gli incarichi abbiano una durata temporale sufficiente per realizzare un progetto sportivo compiuto” ha commentato così il voto il ministro per lo Sport, Luca Lotti. “A chi – prosegue – nelle scorse settimane, con sterili polemiche ha provato invano a ostacolare l’iter parlamentare di questa norma abbiamo dato una risposta concreta, passando dalle parole ai fatti”. Polemiche invece da parte dei Cinque Stelle, secondo cui “È un testo approvato frettolosamente sotto le pressioni lobbistiche del Coni”.