Chi sta lavorando come supplente finirà l’anno in corso ma dal 2018/2019 tornerà nelle graduatorie d’istituto perché il titolo magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001-2002 non è abilitante per le graduatorie ad esaurimento. Chi è stato assunto con riserva quando arriverà la sentenza di merito vedrà il proprio contratto stracciato con buona pace di chi ha già fatto l’anno di prova. E’ il destino di circa 60mila persone dopo la sentenza della Plenaria del Consiglio di Stato che si è così pronunciata: “Il possesso del solo diploma magistrale, sebbene conseguito entro l’anno scolastico 2001-2002, non costituisce titolo sufficiente per l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento del personale”. Un fulmine a ciel sereno per chi era iscritto alla Gae con riserva e soprattutto per chi aveva persino ottenuto il posto di ruolo dopo che la giurisprudenza aveva ritenuto utile quel titolo per avere la cattedra.
In viale Trastevere nessuno si pronuncia in maniera ufficiale in queste ore. Ciò che è certo parlando con i vertici del ministero è che nessuno intende interrompere i contratti di lavoro in essere per assicurare la continuità didattica per l’anno scolastico in corso.
Lo staff della ministra Valeria Fedeli sta analizzando la sentenza e consultando l’Avvocatura di Stato per capire come muoversi. L’unico a pronunciarsi sulla sua pagina Facebook è Marco Campione della segreteria tecnica della ministra che scrive: “Ci hanno fatto perdere due anni con una sentenza del 2015 che le Sezioni riunite hanno smontato con una sentenza durissima. Meglio tardi che mai. Alla prossima legislatura il compito di un provvedimento che metta ordine anche nel reclutamento di primaria e infanzia, in analogia con la fase transitoria che abbiamo definito per la secondaria”.
Un velato attacco alle organizzazioni sindacali che in questi anni hanno lavorato per inserire le persone nelle Gae. Ma ad appellarsi al Miur sono proprio i sindacati che ora chiedono un intervento del governo per evitare un licenziamento di massa. “Ci aspettiamo dal legislatore un intervento ad hoc. In queste ore stiamo facendo un approfondimento con i nostri legali. Serve – spiega il segretario della Flc Cgil, Francesco Sinopoli – un intervento di natura politica per evitare che vadano tutti a casa. Qui c’è sul tavolo la stabilità del sistema d’istruzione. Siamo anche di fronte ad un cambio di governo, ci aspettiamo di essere convocati al più presto in viale Trastevere”.
Ancora più duro Marcello Pacifico dell’Anief: “L’adunanza plenaria che è il massimo consesso del consiglio di Stato è stata interpellata e paradossalmente ha rinnegato un punto di diritto semplice ovvero che chi ha il diploma magistrale conseguito entro il 2001 ha diritto ad un titolo abilitante. La sentenza, invece, ritiene che tale titolo serva solo per fare il supplente o a partecipare ai concorsi ma non per inserirsi nelle graduatorie ad esaurimento aperte nel 2002. Siamo di fronte a scenari inquietanti: che significa che un titolo è valido solo per fare il supplente e non per essere assunto in ruolo? Saremo costretti a ricorrere a rivolgerci nuovamente alla Corte Europea”.