Anche i numeri di cellulare potranno essere iscritti nel Registro delle opposizioni. Revocati tutti i consensi dati in precedenza dai nuovi iscritti. Ma il testo è stato depotenziato rispetto alla bozza originale: fino ad oggi se si trovavano chiamate perse da parte di un call center non era possibile richiamare, ora invece sì. Il Garante della Privacy: "Efficacia dipenderà dalla promozione dello strumento"
È stata approvata all’unanimità dalla commissione Trasporti del Senato la legge contro il telemarketing aggressivo. Il provvedimento promosso dal senatore leghista Jonny Crosio obbliga a rendere riconoscibili agli utenti le chiamate che arrivano dai call center. Il disegno di legge era stato approvato dalle commissioni Trasporti e Attività Produttive della Camera il 13 dicembre scorso e ha ricevuto oggi il via libera definitivo.
Il testo approvato dal Senato è stato però depotenziato rispetto alla bozza originale da alcuni emendamenti passati alla Camera. Primo fra tutti quello che raddoppia il prefisso unico “anti scocciatori”: saranno infatti due i prefissi obbligatori per i call center, uno che contraddistinguerà le chiamate commerciali e un altro per le indagini statistiche. È stato introdotto, poi, il numero “richiamante“: fino ad oggi, se si trovavano chiamate perse da parte di un call center non era possibile richiamare, ora invece sì. Per cui il consumatore si vedrà addebitare il costo della telefonata.
Salve invece le due norme considerate fondamentali dai consumatori. La prima prevede la possibilità di iscrivere al Registro delle Opposizioni anche i numeri di telefonia mobile, mentre fino ad oggi erano ammessi solo i fissi. L’altra prevede la revoca di tutti i consensi dati in precedenza dai nuovi iscritti al Registro: a questo punto si era opposta l’associazione di categoria Assocontact, che sottolineava le difficoltà per i call center di raccogliere nuovamente i consensi.
Secondo il Garante della Privacy, Antonello Soro, la legge “rappresenta un miglioramento di rilievo nella disciplina del telemarketing, rispetto alla quale il Garante ha più volte segnalato l’esigenza di riforma”. Apprezzabili “le misure volte a innalzare le garanzie dei cittadini dalle chiamate indesiderate contrastando, segnatamente, le condotte elusive della disciplina fondata sul consenso”. Ma il Garante sottolinea anche come “l’effettività di queste garanzie dipenderà però, in buona misura, dalla promozione, nei cittadini, della consapevolezza di potersi avvalere di tale strumento e dall’efficienza nella gestione del Registro”.
Il provvedimento contro il telemarketing introduce l’obbligo anche per i call center interni alle aziende di iscriversi al Registro degli operatori della comunicazione e di dichiarare a inizio telefonata il luogo in cui si trova l’operatore. Vieta poi l’utilizzo di compositori automatici per la ricerca dei numeri non inseriti negli elenchi pubblici e la cessione di elenchi telefonici a terzi. La violazione dei divieti introdotti prevede sanzioni, fino alla sospensione e alla revoca della licenza per gli operatori.
“Stop alle telefonate stalker del telemarketing selvaggio. Oggi finalmente è stata approvata la mia proposta di legge che permette di fare grandi passi in avanti rispetto ad un problema che ormai assilla tutti gli italiani, senza contare il sempre più diffuso rischio di frode”, ha commentato Crosio, membro della commissione di vigilanza dei servizi radiotelevisivi e primo firmatario della legge. Il senatore Pd Stefano Ranucci, relatore al disegno di legge, l’ha definita “un risultato che ci dà grande soddisfazione perché siamo riusciti a tenere insieme la possibilità di svolgere le attività promozionali e quindi la tutela di posti di lavoro, con il diritto dei cittadini a non essere infastiditi”. A favore di questa legge era stata attivata dal quotidiano Il Tirreno anche una petizione sulla piattaforma Change.org, che aveva raccolto decine di migliaia di firme.