La tempesta tropicale Tembin si è abbattuta sull’isola di Mindanao, nel sud delle Filippine e ha ucciso oltre 100 persone. Altre 15mila sono state sfollate e nella zona si sono verificate anche frane e alluvioni. I danni maggiori sono concentrati tra le province di Lanao del Nord, Zamboanga del Nord e Lanao del Sud, nella parte nord-occidentale dell’isola. Alcune decine di persone risultano ancora disperse per le inondazioni e le frane causate dalla tormenta che ora si sta dirigendo verso l’isola di Palawan, nell’ovest dell’arcipelago, dove le autorità hanno elevato lo stato di allerta. Il governo provinciale di Lanao del Nord ha dichiarato lo stato di calamità su tutto il territorio. Si prevede che la tempesta, con venti fino a 80 chilometri orari, lasci le Filippine nel giorno di Natale.
“Stiamo cercando di verificare le notizie relative a un villaggio agricolo sepolto da una frana di fango”, ha detto Ryan Cabus, un funzionario della città di Tubod, che insieme a Piagapo è tra le città maggiormente colpite. Alcune case sono state travolte dai massi e la corrente elettrica e le comunicazioni nella zona sono state interrotte, complicando gli interventi di soccorso. Soldati, volontari, agenti di polizia sono stati mobilitati per cercare eventuali sopravvissuti, ripulire le strade dai detriti e far riprendere le comunicazioni. Nei giorni scorsi un’onda aveva rovesciato un traghetto al largo di Real, causando decine di vittime.
La provincia più colpita è quella di Lanao del Nord, con almeno 62 morti e diversi danni materiali, che hanno portato il governo provinciale a dichiarare lo stato di emergenza. A mezzogiorno la vice-governatrice provinciale, Maria Cristina Atay, ha allertato che i morti potrebbero salire fino a 80 quando le squadre di salvataggio avranno terminato il recupero dei corpi, secondo quanto riporta la televisione Abs-Cbn. Le zone più colpite si concentrano in 11 comuni della provincia, dove l’innalzamento delle acque ha costretto a evacuare oltre 19mila persone, che sono state trasferite in 30 centri di accoglienza.
Altra provincia colpita è quella di Zamboanga del Nord, a ovest di Lanao del Nord, dove sono stati registrati almeno 47 morti e 15 dispersi. La portavoce dell’Agenzia nazionale per la prevenzione dei disastri, Romina Marasigan, riferisce che 18 delle vittime sono morte annegate a Sibuco, mentre altre 17 sono rimaste uccise a Guatalac a causa di smottamenti. Otto persone sono morte inoltre a Salug, dove sono stati inghiottiti dall’acqua mentre, durante l’evacuazione, hanno provato a rientrare in casa per recuperare alcuni oggetti.
Vittime inoltre nella provincia di Lanao del Sud: sono almeno 18, ma le autorità si aspettano che il bilancio peggiorerà man mano che le squadre di soccorso arriveranno nelle zone isolate e di difficile accesso. E cinque persone sono morte poi nella provincia di Bukidnon, nell’area centrale di Mindanao. Tembin è giunta nelle Filippine due giorni dopo che un’altra tempesta tropicale, Kai-Tak, aveva colpito la regione centrale dell’arcipelago, provocando 41 morti e 45 dispersi e costringendo decine di migliaia di persone a lasciare le loro case. Kai-Tak ha provocato inoltre danni a infrastrutture e agricoltura per circa 1.500 milioni di pesos, pari a circa 29 milioni di dollari. Fra 15 e 20 tifoni colpiscono ogni anno le Filippine durante la stagione delle piogge che, in generale, comincia a maggio o giugno e si conclude a novembre o dicembre. Il tifone Haiyan, uno dei più potenti mai registrati nelle Filippine, colpì il Paese a novembre del 2013 con raffiche di vento fino a 315 chilometri orari e si provocò oltre 6.300 morti e oltre mille dispersi, oltre che 14 milioni di persone che hanno dovuto fare i conti con danni materiali.