Dopo i soldi del partito quelli dei dirigenti, a partire da quelli del senatùr. La procura di Genova ha iniziato i sequestri dai depositi bancari di Umberto Bossi, dell’ex tesoriere Francesco Belsito, e degli ex revisori contabili Diego Sanavio, Antonio Turci e Stefano Aldovisi. La Guardia di Finanza, come riportato da La Stampa e il Secolo XIX, ha già trovato circa 2 milioni di euro. Era stato lo stesso tribunale del Riesame a indicare ai magistrati di prelevare le somme alle persone fisiche, dopo lo stop dei sequestri sui conti della Lega Nord.
L’orientamento giurisprudenziale, a oggi, è sempre stato quello di continuare a sequestrare somme di denaro alle persone giuridiche beneficiarie del frutto del reato commesso da un altro soggetto fino al raggiungimento di quanto previsto dalle sentenze. Tutto è nato dopo la sentenza dello scorso luglio che ha portato alle condanne di Bossi a due anni e due mesi e dell’ex tesoriere a quattro anni e dieci mesi, oltre a quelle per altri cinque imputati, per la maxi truffa allo Stato sui rimborsi elettorali.
Il tribunale aveva anche stabilito la confisca di quasi 49 milioni di euro dai conti del Carroccio, soldi di cui il partito avrebbe usufruito appunto grazie alla truffa in danno a Camera e Senato. La procura aveva trovato quasi due milioni di euro sui conti del Carroccio e aveva chiesto più volte di poter sequestrare anche le somme che in futuro sarebbero entrate. I giudici avevano negato tale possibilità. Adesso pende un ricorso in Cassazione sulla vicenda. Nel frattempo, però, il Riesame con provvedimento aveva consentito alla procura di intaccare il patrimonio di Bossi e Belsito.