Un comunicato del ministero degli Esteri la risposta ufficiale alla nuova stretta decisa venerdì dal Consiglio di sicurezza: "Non fermerete la nostra marcia vittoriosa"
Le nuove sanzioni approvate dal Consiglio di sicurezza dell’Onu equivalgono ad “un atto di guerra”. Così, in una nota, il ministero degli Esteri della Corea del Nord, che ha ribadito l’intenzione di non rinunciare al suo programma nucleare, a dispetto del “blocco economico totale” imposto. “Gli Stati Uniti – si legge nel comunicato – completamente terrorizzati dal successo della grande causa storica di aver completato una forza nucleare di Stato, stanno diventando sempre più frenetici nell’imporre le sanzioni più dure della storia e nel fare pressione sul nostro Paese”. Ma, prosegue il ministero degli Esteri, “noi consolideremo ulteriormente la nostra deterrenza nucleare a scopo di autodifesa, con l’obiettivo di eliminare completamente le minacce nucleari americane, il ricatto e le manovre ostili, stabilendo di fatto un equilibrio di forze con gli Stati Uniti”.
Due giorni fa, il Consiglio di Sicurezza ha approvato all’unanimità il quarto round dell’anno di sanzioni contro Pyongyang per via del suo programma nucleare e missilistico, bloccando quasi completamente le esportazioni di petrolio e prodotti raffinati verso la Corea del Nord, ma anche di macchinari, prodotti alimentari, per l’agricoltura, legname e materiale elettrico.
“Noi respingiamo totalmente le ultime sanzioni dell’Onu come un attacco violento alla sovranità della nostra repubblica ed un atto di guerra che distrugge la pace e la stabilità della penisola coreana e della regione”, scandisce ancora la nota del ministero degli Esteri nordcoreano. Che prosegue: “Se voi credete che queste sanzioni inoffensive possano fermare la marcia vittoriosa del nostro popolo che ha raggiunto l’obiettivo storico di sviluppare armi nucleari, vi sbagliate di grosso. Gli Stati Uniti e le marionette che li seguono – conclude il comunicato, citato dall’agenzia di stampa Kcna – non devono dimenticare lo status della nostra nazione, che è una nazione che può porre una minaccia nucleare reale al territorio continentale americano”.