"Sono molto dispiaciuta per la situazione che si è venuta a creare ma non mi sarei mai aspettata che una vicenda così piccola potesse diventare tanto grande. Al punto da farmi perdere la giusta via" ha raccontato la donna, ora indagata per false informazioni ai pm
“Lo so, sono stata una stupida. Ma la verità è che quei messaggi io li ho mandati un po’ così, quasi per gioco, per far vedere a Cinzia (Goldoni, suo capo) che avevo un rapporto con Palazzi, una specie di vanteria diciamo. Poi però la cosa è diventata grossa e ho avuto paura“. In un’intervista al Corriere della Sera, Elisa Nizzoli parla dei messaggi a luci rosse “alterati” e di come quel “gioco” le sia sfuggito di mano: “Io volevo solo vantarmi un po’ con la Goldoni delle attenzioni del Sindaco nei miei confronti. La vicenda ha poi preso una piega pazzesca”. La “vicenda” è quella che vede protagonista lei, Elisa Nizzoli, vicepresidente dell’associazione Mantua me genuit, e il sindaco di Mantova, Mattia Palazzi, finito nella bufera (e sotto indagine) per l’accusa di concussione.
“Non voglio entrare nel merito dei messaggi, non voglio nemmeno dire quali e quanti sono – dice Elisa Nizzoli al quotidiano milanese – anche perché c’è un’indagine in corso contro di me. Il rapporto con lui è comunque iniziato molto prima che si parlasse di contributi all’associazione”. “Sono molto dispiaciuta per la situazione che si è venuta a creare, ma non mi sarei mai aspettata che una vicenda così piccola potesse diventare tanto grande. Al punto da farmi perdere la giusta via” conclude.
Adesso Nizzoli è indagata per il reato di false informazioni al pubblico ministero. Due giorni fa la convocazione in Procura come persona informata sui fatti perché dalle indagini condotte dai carabinieri risultava un quadro diverso da quello che la stessa aveva delineato in un primo interrogatorio. Dopo un’iniziale conferma delle dichiarazioni la donna è caduta in contraddizione sino ad ammettere di aver alterato i messaggi che scambiati con il sindaco.
Messaggi “strettamente personali” a cui aveva “aggiunto” le parti in cui il sindaco le chiedeva favori sessuali per non intralciare l’attività dell’associazione e le intimava di “attenersi alle regole”. La chat erotica tra i due è andata avanti dal novembre 2016 al novembre scorso. Esiste, ma non ha nulla di penalmente rilevante. La stessa Nizzoli, dopo averla alterata, l’aveva girata alla presidente della associazione Cinzia Goldoni che, a sua volta, l’aveva data al consigliere comunale di Forza Italia, Giuliano Longfils, autore dell’esposto in procura da cui sono partite le indagini.