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Roma, Raggi aumenta lo stipendio a 15mila dipendenti: 80 euro in più al mese. Il Pd: “È una mancia elettorale”

La giunta pentastellata vara il bonus in busta paga promesso da Gianni Alemanno nel lontano 2009, ma mai corrisposto dalle precedenti amministrazioni per “problemi di bilancio”. Un'operazione che costerà 11 milioni di euro all'anno nonostante il debito della Capitale sia ancora fermo a quota 12 miliardi. "Abbiamo sbloccato una vicenda incagliata tra false promesse della vecchia politica e storture burocratiche", dicono dal Campidoglio

Regalo di Natale da 80 euro al mese per oltre 15.000 dei 24.000 dipendenti del Comune di Roma. Così, dopo aver sbloccato e concluso l’assunzione di tutti i quasi 2.000 vincitori del concorso 2010, la Giunta guidata da Virginia Raggi trova nuovo consenso fra i lavoratori capitolini. Gran parte di questi ultimi, infatti, a partire dal mese di febbraio si troveranno accreditato sullo stipendio l’aumento promesso da Gianni Alemanno nel lontano 2009, ma mai corrisposto dalle precedenti amministrazioni per “problemi di bilancio”.

Non che le cose oggi siano migliorate, oggi, con i 12 miliardi di debito ancora lì sul groppone. Ma evidentemente questa volta gli uffici contabili del Campidoglio devono aver ritenuto opportuno corrispondere il tanto agognato aumento. “Si tratta di un’anzianità di servizio che finalmente viene riconosciuta a uno dei contratti più poveri della pubblica amministrazione”, spiega Giancarlo Cosentino, sindacalista Cisl. Per una parte dei lavoratori saranno riconosciuti anche alcuni mesi di arretrati (ottobre, novembre e dicembre). Tutta l’operazione costerà alle casse capitoline circa 11 milioni di euro l’anno.

Per ottenere l’aumento, i dipendenti hanno dovuto presentare delle richieste passate al vaglio di una commissione ad hoc nominata dall’amministrazione pentastellata. Delle 15.790 domande arrivate, soltanto 17 sono state bocciate a causa di sanzioni disciplinari e sospensioni dal lavoro. Gran parte dei destinatari degli 80 euro sono agenti di Polizia Locale, maestre e impiegati amministrativi, mentre un terzo di loro è rappresentato dalla categoria B, quindi giardinieri, autisti e operai. Critiche arrivano dal gruppo capitolino del Pd, che ha definito il provvedimento “una mancia elettorale”, forse ricordando anche le critiche grilline ai famosi 80 euro del governo Renzi corrisposti alla vigilia delle elezioni europee del 2014.

Ma oltre ai dipendenti “anziani” esultano anche i nuovi lavoratori del Campidoglio e in particolare quelli dell’ormai famoso “Concorsone 2010”, messo in cantiere – anche in questo caso – dall’ex sindaco Gianni Alemanno e poi rimasto bloccato fino all’arrivo del commissario straordinario, Francesco Paolo Tronca. Durante l’amministrazione di Ignazio Marino, addirittura, si era paventato l’annullamento di alcune delle 22 procedure concorsuali a causa di presunte buste trasparenti, su cui la procura ha indagato senza tuttavia ordinare la ripetizione delle gare. Nel 2016, quindi l’attuale amministrazione ha proceduto all’accelerazione decisiva con una prima infornata di vincitori, concludendo quest’anno con le restanti 485 assunzioni.

“Abbiamo sbloccato una vicenda che da troppo tempo e tanti anni era rimasta incagliata tra false promesse della vecchia politica e storture burocratiche“, spiega Antonio De Santis, delegato della sindaca al Personale. “Una vicenda – ha aggiunto – spesso strumentalizzata a fini elettorali e a cui la giunta Raggi ha voluto subito trovare una soluzione già nelle note ristrettezze di bilancio ereditate dal passato. Siamo anche al lavoro per ottenere la migliore allocazione possibile del personale già in organico, privilegiando il rafforzamento delle strutture periferiche e con maggiori carenze”. La questione si chiuderà definitivamente quando verrà portata a termine anche la procedura riservata ai 300 istruttori di Polizia Locale, bloccata per quasi 2 anni fra il 2014 e il 2016 a causa delle inchieste della magistratura sulla prima commissione selezionatrice.