Ma siete sicuri? Sicuri sicuri? Ci avete pensato bene? E i bambini? E i soldi? E il lavoro? Sono state queste le reazioni di chi li conosceva. “Abbiamo sempre avuto attività che hanno assorbito molto del nostro tempo e che, complici i nostri smartphone, abbiamo faticato ad accantonare anche nei nostri momenti di svago. E allora, data la nostra passione per il mare, abbiamo deciso di spostarci al mare, anzi, sul mare. La nostra storia nasce così”. Fabio Portesan ha 38 anni e viene da Novara. Marina Leva, sua moglie, ha 30 anni ed è di Milano. Hanno lasciato lavoro, venduto casa e azioni per vivere in barca a vela insieme ai loro due bimbi: Valerio, 10 anni, e Leilani, di 3.
La decisione viene da lontano. “Da quando io e Marina ci siamo conosciuti abbiamo sempre avuto voglia di evadere”, racconta Fabio. Lui ha lasciato il suo lavoro da imprenditore informatico. Lei il suo posto da direttrice di negozio. “L’ultimo anno è stato veramente impegnativo: così abbiamo deciso di acquistare Gentilina, la nostra barca a vela, che è diventata il cuore della nostra famiglia, il posto dove ci sentiamo a casa”.
L’ultimo anno è stato veramente impegnativo: così abbiamo deciso di acquistare Gentilina, la nostra barca a vela, che è diventata il cuore della nostra famiglia
I bimbi si sono adattati benissimo alla nuova vita: aria aperta, kayak, pesca, gitarelle e scuola pomeridiana. “Sono contenti, ognuno ha la sua cabina doppia e i propri svaghi”, racconta il papà. La giornata si è praticamente ribaltata rispetto al passato. Un esempio? Eccolo: “Ore 7: sveglia, doccia, sveglia i bimbi, poi lavarli, pulirli e vestirli, colazione. Ore 8: si parte, i figli a scuola 8 ore al giorno, noi al lavoro. Ore 13: pranzo. Ore 14: lavoro. Ore 16: chi va a prendere i bimbi? Io, tu. Un giretto al parco se il tempo è dalla nostra e poi via a casa. Compiti. Un po’ di svago. Ore 20: mamma a che ora torna oggi? E papà? O viceversa. Piatti, pentole, posate. Si mangia. Si sparecchia. Si lava. Si mette a posto la casa. I bimbi a letto. Storia, lettura. Ore 22: divano o letto. Buonanotte”.
Oggi la sveglia la decidono i bimbi, quando hanno capito che si è dormito a sufficienza. “Al contrario di quello che ci si può aspettare anche loro sanno che è più bello vivere che dormire – continua il papà –. Valerio ogni mattina ci regala una bellissima tavola apparecchiata e già piena di biscotti, fette biscottate e marmellata. Dopo aver fatto colazione dotiamo i ragazzi di walkie-talkie e li mandiamo a prendere il pane al minimarket. Nel frattempo io e Marina ci occupiamo della barca”. Si continua tra pesca, passeggiate al mare e lavori esterni di pulizie e riempimento serbatoi. Dalle 17 Valerio studia e fa i compiti, mentre la piccola Leilani gioca. La sera si mette un film e si mangia al tepore della barca a vela. “Anche ora spesso ci addormentiamo presto – conclude l’ex informatico – La differenza sta nel fatto che prima eravamo sfiniti e basta, ora siamo stanchi ma contenti”.
Al contrario di quello che ci si può aspettare anche i bimbi sanno che è più bello vivere che dormire
Al momento la famiglia Portesan fa base a
Porto Levante. L’obiettivo è partire il 2 gennaio
2018: direzione
isole Tremiti. “Faremo un giretto lì e poi passeremo a
Otranto. Prima di approdare in
Grecia”. Da lì verso
Turchia e
Cipro. E ancora
Sardegna, Corsica,
Marocco e Canarie. Il loro sito si chiama
Valeila, e da lì si possono seguire gli spostamenti in tempo reale.
Il ricordo dell’Italia non è amaro. Ma controverso. “Novara ci ha dato tanto. Ma per ragioni puramente economiche (una barca come la nostra in Italia è da considerarsi un lusso) scegliamo l’estero”. Fabio e Marina spiegano che il loro non è un discorso politico, “ma sentiamo che è necessario un cambiamento che l’Italia, al momento, non può offrire”.
Potremmo chiamarlo downshifting, ossia il fenomeno, la capacità, il coraggio di scalare marcia, rallentare, cambiare vita. Ma Fabio e Marina preferiscono metterla in altri termini: “La nostra vita semmai si è velocizzata. Più tempo per noi stessi equivale a prendersi più cura degli altri, senza affidarli alla società”, ribattono.
Più tempo per noi stessi equivale a prendersi più cura degli altri, senza affidarli alla società
Tra 10 anni i due coniugi si immaginano ancora in barca. “E lo stesso tra 20 o 30”, sorridono. Per mantenersi utilizzeranno gli introiti derivati dalla vendita dell’immobile e di parte della società: “E grazie a internet potrò continuare a occuparmi dei miei progetti ovunque mi trovi”. Fabio, ad esempio, sta elaborando un e-commerce che “promuoverà artigianato dei paesi che visiteremo”.
E i bambini come faranno con la scuola? “Leilani non è ancora in età scolare, mentre Valerio usufruirà della nostra esperienza e dei nostri insegnamenti”, spiega Fabio. Insieme alle maestre è stato concordato un piano di studi da seguire adattandolo alle giornate. “Lui è molto contento, inoltre avrà il privilegio di studiare diverse parti del mondo toccandole con mano e non solo sui libri”, aggiunge. Avete mai pensato come sarebbe stata la vostra vita se non aveste preso quella decisione? “Sì – concludono in coro – E la risposta non ci è piaciuta. Torneremo in Italia per i suoi esami e poi ripartiremo”.
Società
“Abbiamo mollato tutto per vivere coi nostri figli in barca a vela. Prima eravamo sfiniti, ora siamo stanchi ma contenti”
Fabio Portesan, 38 anni, e Marina Leva, 30, hanno scelto di lasciare il lavoro e vendere casa e azioni per cambiare vita insieme ai loro due bimbi: Valerio, 10 anni, e Leilani, di 3. "Ci siamo resi conto che non riuscivamo ad accantonare il lavoro anche nei momenti di svago. Ora la barca è il posto dove ci sentiamo a casa"
Ma siete sicuri? Sicuri sicuri? Ci avete pensato bene? E i bambini? E i soldi? E il lavoro? Sono state queste le reazioni di chi li conosceva. “Abbiamo sempre avuto attività che hanno assorbito molto del nostro tempo e che, complici i nostri smartphone, abbiamo faticato ad accantonare anche nei nostri momenti di svago. E allora, data la nostra passione per il mare, abbiamo deciso di spostarci al mare, anzi, sul mare. La nostra storia nasce così”. Fabio Portesan ha 38 anni e viene da Novara. Marina Leva, sua moglie, ha 30 anni ed è di Milano. Hanno lasciato lavoro, venduto casa e azioni per vivere in barca a vela insieme ai loro due bimbi: Valerio, 10 anni, e Leilani, di 3.
La decisione viene da lontano. “Da quando io e Marina ci siamo conosciuti abbiamo sempre avuto voglia di evadere”, racconta Fabio. Lui ha lasciato il suo lavoro da imprenditore informatico. Lei il suo posto da direttrice di negozio. “L’ultimo anno è stato veramente impegnativo: così abbiamo deciso di acquistare Gentilina, la nostra barca a vela, che è diventata il cuore della nostra famiglia, il posto dove ci sentiamo a casa”.
I bimbi si sono adattati benissimo alla nuova vita: aria aperta, kayak, pesca, gitarelle e scuola pomeridiana. “Sono contenti, ognuno ha la sua cabina doppia e i propri svaghi”, racconta il papà. La giornata si è praticamente ribaltata rispetto al passato. Un esempio? Eccolo: “Ore 7: sveglia, doccia, sveglia i bimbi, poi lavarli, pulirli e vestirli, colazione. Ore 8: si parte, i figli a scuola 8 ore al giorno, noi al lavoro. Ore 13: pranzo. Ore 14: lavoro. Ore 16: chi va a prendere i bimbi? Io, tu. Un giretto al parco se il tempo è dalla nostra e poi via a casa. Compiti. Un po’ di svago. Ore 20: mamma a che ora torna oggi? E papà? O viceversa. Piatti, pentole, posate. Si mangia. Si sparecchia. Si lava. Si mette a posto la casa. I bimbi a letto. Storia, lettura. Ore 22: divano o letto. Buonanotte”.
Oggi la sveglia la decidono i bimbi, quando hanno capito che si è dormito a sufficienza. “Al contrario di quello che ci si può aspettare anche loro sanno che è più bello vivere che dormire – continua il papà –. Valerio ogni mattina ci regala una bellissima tavola apparecchiata e già piena di biscotti, fette biscottate e marmellata. Dopo aver fatto colazione dotiamo i ragazzi di walkie-talkie e li mandiamo a prendere il pane al minimarket. Nel frattempo io e Marina ci occupiamo della barca”. Si continua tra pesca, passeggiate al mare e lavori esterni di pulizie e riempimento serbatoi. Dalle 17 Valerio studia e fa i compiti, mentre la piccola Leilani gioca. La sera si mette un film e si mangia al tepore della barca a vela. “Anche ora spesso ci addormentiamo presto – conclude l’ex informatico – La differenza sta nel fatto che prima eravamo sfiniti e basta, ora siamo stanchi ma contenti”.
Il ricordo dell’Italia non è amaro. Ma controverso. “Novara ci ha dato tanto. Ma per ragioni puramente economiche (una barca come la nostra in Italia è da considerarsi un lusso) scegliamo l’estero”. Fabio e Marina spiegano che il loro non è un discorso politico, “ma sentiamo che è necessario un cambiamento che l’Italia, al momento, non può offrire”.
Potremmo chiamarlo downshifting, ossia il fenomeno, la capacità, il coraggio di scalare marcia, rallentare, cambiare vita. Ma Fabio e Marina preferiscono metterla in altri termini: “La nostra vita semmai si è velocizzata. Più tempo per noi stessi equivale a prendersi più cura degli altri, senza affidarli alla società”, ribattono.
Tra 10 anni i due coniugi si immaginano ancora in barca. “E lo stesso tra 20 o 30”, sorridono. Per mantenersi utilizzeranno gli introiti derivati dalla vendita dell’immobile e di parte della società: “E grazie a internet potrò continuare a occuparmi dei miei progetti ovunque mi trovi”. Fabio, ad esempio, sta elaborando un e-commerce che “promuoverà artigianato dei paesi che visiteremo”.
E i bambini come faranno con la scuola? “Leilani non è ancora in età scolare, mentre Valerio usufruirà della nostra esperienza e dei nostri insegnamenti”, spiega Fabio. Insieme alle maestre è stato concordato un piano di studi da seguire adattandolo alle giornate. “Lui è molto contento, inoltre avrà il privilegio di studiare diverse parti del mondo toccandole con mano e non solo sui libri”, aggiunge. Avete mai pensato come sarebbe stata la vostra vita se non aveste preso quella decisione? “Sì – concludono in coro – E la risposta non ci è piaciuta. Torneremo in Italia per i suoi esami e poi ripartiremo”.
Articolo Precedente
Natale è stare in famiglia. Ma cos’è una ‘famiglia’?
Articolo Successivo
Odio in rete. E se fossero i social network a renderci più cattivi?
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Cronaca
Papa Francesco “ha una polmonite bilaterale, serve un trattamento complesso”. Santa Sede: “Di buon umore, chiede di pregare per lui”
Mondo
Trump: “I colloqui con Mosca? Sono andati molto bene. Deluso da proteste ucraine”. Lavrov: “Zelensky merita bacchettate sulle mani”. Rubio sente i leader Ue
Mondo
Il piano di Trump per l’Ucraina? Dal gas al petrolio: cosa dovrebbe cedere Kiev in cambio della pace
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Martedì 25 alle ore 15.30 si svolgeranno le commemorazioni dell'Ambasciatore Attanasio e del carabiniere Iacovacci. Poi il primo punto all'ordine del giorno è la mozione di sfiducia a Daniela Santanchè.
(Adnkronos) - La sede opportuna, ha sottolineato Ciriani, "è il Copasir che è un organo del Parlamento e non del governo, ed è presieduto da un componente delle opposizioni. E' quella la sede in cui il governo fornisce tutte le informazioni del caso: oggi è stato audito Valensise, la settimana scorsa Caravelli e la prossima settimana sarà audito Frattasi. Da parte del governo non c'è alcun volontà di non dare informazioni, ma di darle nelle sedi opportune".
E anche sulla richiesta delle opposizioni di sapere se Paragon sia stato utilizzato dalla polizia penitenziaria, Ciriani ribadisce che saranno date "riposte nelle sedi opportune. C'e' un luogo in cui dare risposte e un altro luogo in cui non si possono dare, ma questo è la legge a disporlo, non è il governo". Infine viste le proteste dei gruppi più piccoli che non sono rappresentati nel Copasir, Ciriani ha ricordato che "è la legge che lo prevede, non dipende dal governo".
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Martedì 25 al mattino si terrà discussione generale sulla mozione di sfiducia al ministro Carlo Nordio. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo della Camera.
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - La conferenza dei capigruppo ha stabilito che domani dalle 18 votazione si svolgerà la chiama per la fiducia sul dl Milleproroghe. Le dichiarazioni di voto inizieranno alle 16 e 20. Il voto finale sul provvedimento è previsto per giovedì.
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Le opposizioni protestano con il governo e con il presidente della Camera Lorenzo Fontana sulla mancata interrogazione al question time sul caso Paragon. "Il governo si sottrae al confronto con il Parlamento. Siamo totalmente insoddisfatti sulle motivazioni apportate dal ministro Ciriani" che ha ribadito come il governo ritenga "non divulgabili" le informazioni sul caso, ha detto la presidente dei deputati Pd, Chiara Braga, al termine della capigruppo a Montecitorio. "E abbiamo chiesto anche al presidente Fontana di rivalutare la sua scelta".
"Il governo ha avuto l'atteggiamento di chi è stato preso con le mani nella marmellata: tutti hanno parlato, ma ora che abbiamo chiesto se lo spyware fosse utilizzato dalla polizia penitenziaria scatta il segreto...", osserva il capogruppo di Iv, Davide Faraone. Per Riccardo Magi di Più Europa si tratta "di un altro colpo alle prerogative del Parlamento. Si toglie forza a uno dei pochissimi strumenti che si hanno per ottenere risposte dal governo".
Roma, 18 (Adnkronos) - "Si tratta di informazioni non divulgabili" e come tali "possono essere divulgate solo nelle sedi opportune" come il Copasir. Lo ha detto il ministro Luca Ciriani al termine della capigruppo alla Camera a proposito delle interrogazioni al governo da parte delle opposizioni sul caso Paragon. "Da parte del governo non c'è alcun volontà di non dare informazioni, ma di darle nelle sedi opportune".
Milano, 18 feb. (Adnkronos) - "Sono molto sollevato per la decisione del giudice Iannelli che ha escluso la richiesta di arresti domiciliari a mio carico. Ciò mi permette di proseguire il mio lavoro di architetto e anche di portare a termine l’incarico di presidente di Triennale e di docente del Politecnico di Milano". Lo afferma Stefano Boeri dopo la decisione del gip di Milano che ha disposto un'interdittiva che gli vieta per un anno di far parte di commissioni giudicatrici per procedure di affidamento di contratti pubblici.
L'archistar è indagato insieme a Cino Paolo Zucchi e Pier Paolo Tamburelli per turbativa d'asta nell'inchiesta per la realizzazione della Beic, la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura. "Ribadisco la mia piena fiducia nel lavoro della magistratura e non vedo l’ora di poter chiarire ulteriormente la mia posizione. Non nascondo però la mia inquietudine per tutto quello che ho subito in queste settimane e per i danni irreversibili generati alla mia vita privata e professionale" conclude Boeri in una nota.