Vittorio Cecchi Gori, ricoverato da due giorni in rianimazione al policlinico Gemelli di Roma, è uscito dal coma farmacologico ed è cosciente. Il produttore cinematografico ed ex presidente della Fiorentina era arrivato in ospedale il 24 dicembre per un’ischemia cerebrale e un grave problema cardiologico. Proprio a causa di questi problemi i medici avevano deciso di non intervenire chirurgicamente. I figli Mario e Vittoria Cecchi Gori con la madre Rita Rusic, ex moglie, sono in partenza da Miami per Roma dove sono arrivati in tarda mattinata. “Sono appena stata da Vittorio, era contento di vederci. È uscito dal coma farmacologico, è ancora in reparto rianimazione, respira aiutato dall’ossigeno, ma il professor Antonelli mi ha assicurato che, se continua così, tra un paio di giorni potrà lasciare questo reparto”, ha spiegato Rusic all’uscita dal Gemelli.
Nato a Firenze 75 anni fa, insieme con il padre Mario ha scritto una pagina della storia del cinema italiano: decine di film, dai cinepanettoni di successo al botteghino agli Oscar vinti con Il Postino per migliore colonna sonora e tre premi per La vita è bella: miglior film straniero, colonna sonora e attore protagonista Roberto Benigni. Cecchi Gori è conosciuto anche nel mondo dello sport per la sua presidenza della Fiorentina: con lui, la squadra toscana ha vinto due Coppe Italia e una Supercoppa italiana dal 1993 al 2002. Nel 1994 è stato anche eletto senatore nelle file del Partito Popolare Italiano.
Ma dalla fine degli anni Novanta iniziano anche i problemi economici e giudiziari che porteranno Cecchi Gori a perdere gran parte del suo patrimonio e la stessa Fiorentina (dichiarata fallita) e a dover passare un periodo in carcere per il crac Safim (condanna a sei anni per bancarotta nel febbraio 2013). Per l’altro crac, quello della società “cassaforte” del suo gruppo, la Finmavi, Cecchi Gori ha avuto una condanna a 7 anni nell’ottobre 2013 per un fallimento da 600 milioni di euro. L’ex produttore era tornato a Firenze solo alcune settimane fa.