Un cuore fatto di 193 bandiere che rappresentano tutti i Paesi membri delle Nazione Unite comparso il 19 settembre 2012 sui ghiacci del circolo polare artico. A costruirlo, l’equipaggio della nave di Greenpeace, Arctic Sunrise, in missione al Polo Nord. Il “cuore” simboleggiava un appello che Greenpeace rivolge ai Paesi di tutto il mondo per un’azione comune in difesa dell’Artico

Il Polo Nord senza ghiaccio? Presto, forse
Il polso della situazione ce lo danno in maniera lampante i Poli, dove gli ecosistemi stanno risentendo in maniera pesante del clima in trasformazione. L’Artico si sta scaldando il doppio rispetto al resto del pianeta, tanto che si prevede di arrivare prima della metà del secolo a non avere quasi più ghiaccio a settembre.

Durante la stagione estiva una parte della banchisa artica si scioglie, per poi riformarsi a partire dall’autunno, ma il fenomeno negli ultimi sta toccando livelli mai visti prima. Il record è stato raggiunto a settembre 2012, quando si sono registrati oltre 3 milioni di km quadrati (più o meno il doppio dell’Alaska) in meno rispetto alla media minima del periodo 1979-2000. Una banchisa più ridotta ha reso più semplice lo sfruttamento delle risorse – dalla pesca all’estrazione di idrocarburi – e ha aperto una nuova rotta commerciale tra la Cina all’Europa attraverso l’Oceano Artico, fino a pochi anni fa percorribile solo con rompighiaccio.

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Clima, come l’uomo rischia di sconvolgere il mondo: dall’isola che non c’è più alle Alpi senza più ghiaccio (e stambecchi)

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