Lo riferiscono le autorità della Corea del Sud, citate da Sky News, senza rivelare l'identità del soldato. Prima di Natale era scattato l'allarme per gli studi di Pyongyang per armare i missili balistici con il batterio killer. Altri quattro disertori, invece, mostrano segni di esposizione alle radiazioni
Tra i soldati disertori nordocoreani che hanno passato il confine, rifugiandosi al Sud negli scorsi mesi, ce n’è uno con anticorpi all’antrace nel sangue. Secondo Seul, quindi, esistono due possibilità: il militare è stato esposto all’antrace oppure è stato vaccinato appositamente. Lo riferiscono le autorità della Corea del Sud, citate da Sky News, senza rivelare l’identità del soldato. Altri quattro hanno mostrato invece segni di esposizione a radiazioni.
Pochi giorni prima di Natale, fonti dell’intelligence sudcoreana aveva rivelato che la Corea del Nord sta valutando come poter armare i propri missili balistici con il batterio responsabile dell’antrace, un’infezione molto pericolosa che di solito colpisce la pelle e l’apparato gastro-intestinale o quello polmonare. In particolare, Pyongyang starebbe studiando le capacità di sopravvivenza del batterio alle temperature estreme causate dalla fase di rientro del vettore nell’atmosfera terrestre. I quattro esposti alle radiazioni, invece, sono fra i 30 ex residenti della contea di Kilju, zona della Corea del Nord in cui si trova il sito di test nucleari Punggye-ri, che sono stati esaminati dal governo sudcoreano da ottobre, un mese dopo che Pyongyang realizzò il suo sesto e più potente test nucleare. I quattro sono stati esposti a radiazioni fra maggio del 2009 e gennaio del 2013, e tutti hanno disertato nel Sud prima dei test più recenti, precisa un ricercatore del Korea Atomic Energy Research Institute, che ha curato le analisi.
Le accuse sull’antrace, riportate dal quotidiano giapponese Asahi, rafforzano quanto affermato ai primi di dicembre nella National Security Strategy, documento stilato periodicamente dal ramo esecutivo del governo americano per delineare la politica di sicurezza nazionale. L’amministrazione Trump asserisce che Kim Jong-un affama la sua gente “perseguendo lo sviluppo di armi chimiche e biologiche, utilizzabili anche per mezzo di missili”, e in grado di minacciare gli Stati Uniti. Il costo di questo piano ammonterebbe già a “centinaia di milioni di dollari”.
Il regime, già in passato, era stato incolpato di sviluppare agenti chimici e patogeni per colpire obiettivi nemici. Lo scorso febbraio, lo stesso fratellastro del leader nordcoreano, Kim Jong-nam, è stato ucciso all’aeroporto di Kuala Lumpur in circostanze ancora da chiarire con il VX, gas nervino classificato dalla Nazioni Unite come arma di distruzione di massa. Mentre due anni fa uno scienziato nordcoreano coinvolto nel programma di sviluppo delle armi chimiche e biologiche – una volta fuggito in Finlandia – aveva affermato che Pyongyang utilizza esseri umani come cavie. Sebbene non completamente attendibili, le rivelazioni dei disertori collimano con gli esiti di una ricerca del 2014 realizzata da 38 North, prestigioso sito curato dallo US-Korea Institute della Johns Hopkins School. Il batterio dell’antrace è soltanto uno degli oltre 40 diversi agenti chimici e patogeni prodotti dalla Corea del Nord a partire dagli anni Sessanta.
Non è stato rivelato se il soldato con anticorpi all’antrace sia lo stesso fuggito lo scorso 13 novembre: all’interno del suo apparato digerente vennero ritrovati circa una decina di parassiti oltre a un verme cilindrico lungo quasi 30 centimetri. Nel 2014, medici sudcoreani hanno rilevato la presenza di vermi parassiti in sette disertrici su diciassette e le donne avevano inoltre manifestato altre patologie, dall’epatite B alla tubercolosi.