“Rimborso spese viaggi”. “Rimborso spese legali”. “Indennità di risultato”. “Fondo anticipazione di liquidità”. “Incentivo progetto adeguamento sismico scuola primaria”. Ma anche “recupero Irpef” e “restituzione somme cure termali”. Con queste causali, il responsabile del settore finanziario del Comune di Aprigliano, in provincia di Cosenza, effettuava i bonifici dal conto corrente dell’Ente al suo personale. Complessivamente il dipendente Mario Chiodo, di 40 anni, è riuscito a intascare soldi pubblici per 121mila euro.
Adesso è accusato di peculato e il gip di Cosenza, su richiesta del procuratore Mario Spagnolo, dell’aggiunto Marisa Manzini e del sostituto Giuseppe Cozzolino, ha disposto il sequestro per equivalente dei beni dell’indagato.
Prima dipendente comunale del Comune di Rota Greca e, dal 2011 anche del Comune di Aprigliano, in sostanza Chiodo avrebbe distratto i fondi pubblici approfittando del proprio ruolo. Era l’unico, infatti, ad avere le credenziali di accesso ai sistemi di pagamento dell’Ente. I bonifici venivano effettuati con cadenza mensile e avevano un importo variabile che oscillava dai 500 ai 2500 euro. Soldi che Chiodo “prelevava” da diversi capitoli di bilancio del Comune di Aprigliano. I pagamenti reali venivano giustificati con causali fittizie a sua volta collegate a delibere comunali vere. Uno stratagemma che doveva servire all’indagato per non suscitare i sospetti di chi era deputato a controllare.
Precauzioni che, però, non hanno funzionato. Il sindaco Pietro Giorgio Le Pera, infatti, l’11 ottobre scorso ha presentato una denuncia ai carabinieri “dichiarando – è scritto nella richiesta di sequestro – di aver riscontrato l’esistenza di numerosi pagamenti disposti in favore dello stesso Chiodo in assenza di qualsivoglia causale e sulla base di mandati di pagamento sottoscritti dallo stesso beneficiario”.
Stando alla denuncia del sindaco, c’è stato un incontro tra quest’ultimo e l’indagato che è stato sospeso dal servizio. In quell’occasione, Chiodo “ammetteva le proprie responsabilità in ordine agli ammanchi a lui contestati”. All’incontro ha partecipato anche il consigliere comunale Emiliano Spina che, sentito dai carabinieri, ha riferito che Chiodo si è scusato con il primo cittadino: “Sindaco mi dovete scusare – sarebbero state le parole del responsabile del settore finanziario del Comune di Aprigliano – ho sbagliato, salvatemi. Sono nelle condizioni di mettere tutto a posto e vi restituirò quanto dovuto. Dopo di ciò rassegnerò le mie dimissioni”.
La denuncia è andata comunque avanti e al termine delle indagini, non essendoci disponibilità sul conto corrente di Chiodo per coprire i 121mila euro sottratti al Comune, i carabinieri hanno sequestrato sia l’automobile che la sua abitazione a Cosenza.