“Dopo tanti anni di lavoro in Italia abbiamo pensato che ci meritavamo un regalo. Così ci siamo trasferiti in Tunisia”. Manuela Bruzzo, 63 anni, originaria di Vicenza, è arrivata ad Hammamet insieme al suo compagno: qui vive dal maggio 2016, godendosi la pensione in una villa sul mare e “a un’ora e mezza di volo da casa”.
In Italia Manuela si occupava di export all’interno di un’azienda di spedizioni internazionali, con rapporti anche in Tunisia. Il suo compagno, José, di origine dominicana, ha invece deciso di lasciare il lavoro per trasferirsi sul golfo tunisino. Appena atterrati ad Hammamet, grazie all’assistenza di agenzie specializzate, la coppia ha potuto visitare case e appartamenti della città, la più turistica del Paese nordafricano: “Qui c’è di tutto, dai piccoli monolocali alle ville sontuose”, racconta Manuela. La scelta è ricaduta proprio su una villa indipendente a pochi passi dal mare, con quattro camere, due bagni, due saloni, cucina e ripostiglio, circondati da un giardino di oltre 700 metri quadrati con ulivi, palme e una piccola piscina. Il costo mensile per l’affitto è di 490 euro: “Certo, per noi due poteva bastare anche molto meno, ma non siamo riusciti a rinunciare al giardino”, ricorda Manuela.
Dopo una vita di sacrifici volevamo il posto giusto per noi. E poi non è così lontano come sembra
Il costo della vita è bassissimo, il 60% in meno in media rispetto all’Italia. E qui si trova di tutto, “persino il crudo di Parma”, sorride. La vita di coppia, senza farsi mancare nulla, non va oltre i 500 euro al mese. Tasse? Manuela ha presentato domanda all’ente preposto, spostando la residenza dall’Italia alla Tunisia. Certo, la burocrazia almeno nella fase iniziale è stata molto articolata, ma (anche in questo caso) grazie all’aiuto di agenzie sul territorio si è sistemato tutto. “Non verso più le tasse in Italia – spiega la pensionata vicentina – Qui, in un anno pago quanto pagherei in un solo mese a casa”.
Le giornate scorrono serene, senza stress. Regola numero uno? Niente sveglia: “Mi alzo con calma, quando voglio, prendo il mio caffè in giardino e faccio qualche lavoretto in casa. Poi si va in spiaggia, insieme agli amici: il mare è incantevole”. Dopo il riposino pomeridiano Manuela cura un po’ il giardino, fa “il bagnetto in piscina” e poi esce a fare spesa, mangiare un gelato o fare un aperitivo. “E il giorno dopo si ricomincia”.
Un giorno tornerò a casa definitivamente, ma finché sono in salute e la voglia di mare non diminuisce, resto qui
Sono tanti gli italiani arrivati qui per godersi la pensione. Ma l’Italia manca? “No, dopo una vita di sacrifici volevamo il posto giusto per noi. E poi non è così lontano come sembra”. Al di là dei vantaggi economici, per Manuela e il compagno, Hammamet rappresenta un’isola felice anche per la salute personale: il clima è temperato anche d’inverno, il sole c’è tutto l’anno e si godono giornate tiepide anche quando magari in Italia si è sottozero. “In inverno andiamo in spiaggia per fare lunghe passeggiate. E quando pranziamo in giardino la temperatura supera i 25 gradi”, continua. Ogni tre mesi la coppia torna a Vicenza per vedere amici e parenti. “Il mio rapporto con l’Italia resta comunque sempre vivo. Io sono e resto italiana tutta la vita”, ci tiene a dire Manuela. “Un giorno tornerò a casa definitivamente, ma finché sono in salute e la voglia di mare non diminuisce, resto qui”.
Trasferirsi ad Hammamet richiede, insomma, solo un po’ di spirito di adattamento. “Al di là della parte burocratica, non ci sono state grosse difficoltà. Nei primi tempi ci siamo impegnati a capire dove comprare le cose. Qui c’è una catena Carrefour e mille negozietti dove si va a curiosare per passare il tempo”. La frutta e la verdura sono fresche, ogni giorno. Per non parlare del pesce.
Qui bisogna essere pazienti: la puntualità non è la miglior virtù dei tunisini. Fanno tutto con estrema calma
Difetti? “Quando chiami l’idraulico, l’antennista o un operaio bisogna armarsi di pazienza: la puntualità non è la miglior virtù dei tunisini. Fanno tutto con estrema calma”, racconta. Il segreto, dunque, è essere flessibili, “sapersi adattare, portare pazienza e fare esperienza”. Appena possibile, poi, tutta la famiglia raggiunge Manuela e José: fratelli, mogli e nipoti. “Anche mia mamma, 86 anni, arriva qui, viaggiando da sola senza problemi”, aggiunge.
Al di là dei pregiudizi, la Tunisia per Manuela è un Paese sicuro. “Qui la gente è molto ben disposta, specie nei confronti di noi italiani. Tutti sorridono e ci salutano per strada, come se ci conoscessero da sempre. Mi sento molto più sicura qui che in Europa: non si respirano né odi né paura”.