1. Cominciamo, dunque, più che da una bruttura, da un pasticcio di cui la tv è vittima. Com’è noto la nazionale italiana non parteciperà ai mondiali della prossima estate in Russia, togliendo alla televisione uno degli appuntamenti più significativi, uno dei momenti in cui si impone come irrinunciabile elemento di riferimento e di aggregazione. Niente maxischermi in piazza, niente serate in casa con gli amici con pizza e birra in attesa della partita degli azzurri, niente talk in cui si discute accanitamente sulla scelta del 4-4-2 o del 4-3-3. L’ultima volta che successe una cosa simile era il 1958, mondiali in Svezia. La tv italiana nata da pochi anni li trasmise e fu un successo: anche grazie a quello straordinario evento il numero di abbonati alla Rai in quell’anno raddoppiò superando per la prima volta il milione. Gli italiani scoprirono grazie alla tv un mondo sconosciuto: la civiltà del pubblico svedese, il mito di Jascin, il Brasile di Pelé e Garrincha. Ma era un altro mondo. Dubito che si possa realizzare qualcosa di simile. E Mediaset che ora gongola per aver preso i diritti di tutte le partite affermandosi, secondo Pier Silvio Berlusconi, come servizio pubblico, dovrà fare i conti con la realtà degli ascolti, in un paese che è fatto di tifosi più che di veri amanti del calcio.
2. Proseguiamo con un altro elemento di ambiguità. So di incontrare molti dissensi ma vorrei collocare in questa categoria la terza serie di Gomorra. Intendiamoci. non ne faccio una questione morale, culturale o politica, non rimprovero alla serie l’assenza del bene o la colpa di rappresentare Napoli solo e sempre brutta e cattiva. Piuttosto ripenso a una “amaca” scritta parecchio tempo fa da Michele Serra in cui paventava che “per accumulo, il crimine e la sopraffazione, divenuti genere, rischiassero il manierismo”. Ecco qui sta il vero problema. Insomma più semplicemente, da qualche tempo ogni volta che mi metto a guardare Gomorra mi scappa da ridere, perché quello che vedo sempre più spesso mi fa venire in mente quell’irresistibile parodia che già nell’estate del 2014 ne facevano quei geniacci dei Jackal.
3. Ovviamente siamo ancor ben lontani dal primo posto del podio delle brutture, riservato a quella fucina di orrori che è stato Il grande fratello Vip e dove si è toccato il fondo( per ora) con la sceneggiata dell’arrivo nella casa di Filippa Lagerback, bacio al fidanzato e successiva proposta di matrimonio da parte di quest’ultimo. Qui c’è proprio il peggio del peggio. Intanto è arrivato il momento di dire che questa stucchevole scenetta romantica con la genuflessione, l’anello e la richiesta della mano, negli ultimi anni, si è ripetuta in tv con la stessa frequenza delle previsioni del tempo e quindi ne avremmo fatto volentieri a meno. Poi in questa storia c’è una piccola contraddizione, perché pare che i due protagonisti convivano da circa 17 anni con prole già adolescente. Ora siccome non riesco a vedere quale differenza ci sia a livello sentimentale (sottolineo sentimentale) tra il matrimonio e una così stabile convivenza, farei notare ai simpatici piccioncini una cosa molto semplice: ragazzi, vi siete accorti che è quasi ora di pensare a organizzare la festa delle nozze d’argento? E voi state ancora lì a recitare i fidanzati.