Un’ex attrice porno, la pubblicità di un prestigioso champagne rosé, un conte francese imbarazzato e arrabbiato che ricorre ad un tribunale. Potrebbe essere il plot di un film erotico con Aldo Maccione o una di quelle commedie girate da Olivier Nakache e Éric Toledano alla Quasi Amici. Solo che qui i protagonisti in carne ed ossa hanno nome e cognome veri. Lei è la bella 35enne Clara Morgane. Lo champagne è il pregiato Charles de Cazeneuve. Lui è l’aristocratico monsieur Loïc Chiroussot de Bigault de Cazanove. La pietra dello scandalo, infine, sono le foto pubblicitarie in cui la Morgane, vestita di tutto punto, mostra al pubblico semplicemente una bottiglie di rosè Charles de Cazeneuve.
E nonostante la fanciulla abbia avuto una fulminea, popolare e ricca carriera nell’hard durata soltanto un paio d’anni, ovvero dal 2001 al 2002, per il conte Loïc Chiroussot de Bigault de Cazanove la signorina sta infangando il blasone di famiglia. Qualcuno penserà che è un sacrosanto diritto del proprietario di un marchio decidere se tenere o meno una ex pornostar a pubblicizzare il proprio vino. Solo che c’è un piccolo particolare che rende l’intera vicenda piuttosto surreale, e giuridicamente stimolante: il conte Loic Chiroussot ecc… e annessa nobile famiglia ha venduto il marchio vinicolo all’incirca 35 anni fa, quando ancora la bionda Morgane non era nata e capolavori come Luxure, La candidate e La collectioneuse (gli ultimi visibili per intero su Pornhub) erano ancora da girare.
Due le foto incriminate. Una in cui Clara è appoggiata di schiena su antiche botti di legno, un’altra dove tiene in mano una bella bottiglia di rosé. In entrambi gli scatti l’ex pornostar che da 16 anni non gira più porno è vestita con un castigato ed elegante abito blu. “I miei antenati sono in lacrime”, ha spiegato il conte in un’intervista radiofonica. “Vengo da una grande famiglia di nobili francesi che si è distinta nella Resistenza. Associare questo marchio con una persona che ha realizzato film pornografici è piuttosto oltraggioso”. L’aristocratico ha poi aggiunto che i suoi antenati, a cui fu concesso il titolo ereditario dal re Luigi XIII, si starebbero “rigirando nelle loro tombe”. Morgane, un Hot D’or come rivelazione dell’anno nel 2001, ha risposto al conte via Instagram, proprio nel lanciare la foto di lei in compagnia delle botti di Charles de Cazeneuve. “Questo signore ci doveva pensare un po’ prima di vendere l’etichetta di vini ad interpellare i suoi antenati. Immagino che la sua piccola ira gli abbia impedito di assaggiare il nostro delizioso nettare. Propongo di mandargli una bottiglia in modo che possa avere un bel momento di emozioni liberatorie”.
L’ultima parola, però, spetta al tribunale di Lille in Francia. Il 9 gennaio 2018 il giudice si pronuncerà sulla vicenda. L’avvocato del conte Loïc Chiroussot de Bigault de Cazanove si atterrà ad una linea di attacco per la quale “il nome di famiglia costituisce un diritto inalienabile dell’individuo”. Mademoiselle Morgane sembra invece che inviterà tutti a farsi un bel brindisi per l’anno nuovo.