Un comportamento “negligente” in relazione a uno dei crac finanziari più devastanti negli Stati Uniti. Per questo un giudice federale, riporta il Wall Street Journal, ha condannato un revisore dei conti di PricewaterhouseCoopers (PwC) colpevole di non aver analizzato con la giusta attenzione i conti della Colonial Bank of Alabama, fallita nel 2009 lasciando un buco da 2 miliardi di dollari. Si tratta della prima condanna in Usa ed è importante perché potrebbe aprire la strada a nuove cause sulle responsabilità delle società di revisione.
Dopo il verdetto del giudice federale un magistrato distrettuale dovrà definire il danno per quello che è stato uno dei fallimenti più grandi durante la crisi dei subprime. Cuore del processo il crollo della Taylor Bean&Whitaker Mortagage Corp, sostrenuta finanziariamente dalla Colonial a fronte di garanzie inesistenti o l’acquisto di mutui già scontati presso altre banche.
Quando la compagnia ha dichiarato il default nel 2009 per l’aumento dei mutui non pagati dai clienti, l’istituto di credito è crollato di conseguenza. Le perdite sono state ripianate dall’ente di controllo e garanzia delle banche, la Federal Deposit Insurance Corporation. È stata la Fdic a citare, secondo quanto riporta La Repubblica, PwC e chiedere un risarcimento per la mancanza di controllo sui bilanzi, certificati per anni senza rilievi. La società di revisione ha fatto sapere di aspettare il prossimo passaggio quando la Fdic avrà “l’onere della prova e dovrà quantificare le proprie richieste di danno”