Il campione italiano di ciclismo non indosserà più la classica maglia tricolore. Fabio Aru, che ha conquistato il titolo lo scorso anno in Piemonte, ha nel frattempo lasciato l’Astana per firmare un contratto di tre anni per il team arabo UAE Emirates. Il primo gennaio il 27enne sardo, vincitore di una Vuelta di Spagna e due volte sul podio al Giro d’Italia, ha presentato la maglia con cui comincerà la nuova avventura, scatenando le reazioni negative degli appassionati di ciclismo. Il tricolore infatti non appare più esteso dalle spalle fino alla vita, come da tradizione, ma semplicemente rappresentato in orizzontale sul ventre, mentre sul petto capeggia la scritta del potente sponsor e titolare del team. Ma è lo stesso Aru a chiarire sulle pagine de La Gazzetta dello Sport che si tratta di una versione provvisoria: “I colori della bandiera italiana saranno ben in evidenza”, promette.
“I principi di base non cambieranno – precisa al quotidiano il general manager Giuseppe Saronni – ma il tricolore nella versione definitiva sarà più ampio, più visibile e girerà lungo tutto il corpo”. “Ci siamo basati su quella di Nibali all’Astana – ha poi aggiunto Saronni – nel rispetto delle linee guida della Federazione in tal senso”. Una versione confermata anche dal presidente federale Renato Di Rocco: “La versione definitiva della UAE può essere un buon compromesso. I colori sono visibili, indipendenti, non si confondono con i marchi”. E i precedenti non mancano: il primo fu quello di Giovanni Visconti alla Movistar, il più famoso quello di Vincenzo Nibali nel 2014 e nel 2015 all’Astana.