È morto stamattina al Policlinico Gemelli di Roma Ferdinando Imposimato. Il giudice era stato ricoverato d’urgenza il 31 dicembre nel reparto di rianimazione. Era nato a Maddaloni (Caserta) il 9 aprile 1936. Magistrato e presidente emerito della Cassazione fu giudice istruttore di alcuni tra i più importanti processi di terrorismo dall’omicidio Bachelet al caso Moro e quello per l’attentato al Papa. Trai casi di cui si era occupato anche gli omicidi dei giudici Riccardo Palma e Girolamo Tartaglione. Nella sua carriera di magistrato si era occupato anche di criminalità organizzata, impegno pagato a caro prezzo: nel 1983 suo fratello Franco era stato ucciso per una vendetta trasversale dalla camorra e la moglie di quest’ultimo ferita gravemente.
Nel 1987 venne eletto al Senato come indipendente di sinistra nelle liste del Pci, nel 1992 fu eletto Camera e poi nel 1994 nuovamente al Senato. Nel 2015 il Movimento Cinquestelle lo aveva indicato per l’elezione a Presidente della Repubblica.Nel settembre del 2016 aveva motivato il suo no al referendum costituzionale con queste parole: “Il mio pensiero oggi va ad Aldo Moro e alla sua famiglia. Io sono stato il giudice dei tre processi Moro e sono sconvolto da questa vicenda perché ho scoperto, a distanza di 30 anni, che Moro è stato vittima di un complotto. Molti mass media – aveva aggiunto – difendono una verità sconvolgente. Moro è stato vittima non soltanto delle Brigate rosse che hanno sparato, ma di quel potere politico che sapeva dove era Moro, lo poteva salvare e non hanno fatto niente per salvarlo”. Negli ultimi tempi si era molto avvicinato alle posizioni dei No vax e aveva innescato una polemica dopo la morte di una bambina per malaria a Trento.
Molti i libri firmati dal magistrato sul terrorismo e sulle stragi. In particolare, Imposimato riteneva che esistesse un filo rosso che univa tutta una serie di delitti politici avvenuti in Italia, a partire dalla strage di Portella della Ginestra per arrivare agli omicidi di Falcone e Borsellino. Aveva puntato il dito contro i servizi segreti stranieri, ma le sue tesi, tra cui quella di un coinvolgimento degli Stati Uniniti nel caso Moro, non avevano trovato riscontro. Tra le “verità alternative” alle quali aveva dato voce, anche quella che Washington conoscesse in anticipo i piani di Al Quaeda per distruggere le torri gemelle, ma non avrebbe fatto nulla per impedire la strage. Per il magistrato, inoltre, il gruppo Bilderberg avrebbe avuto un ruolo di rilievo nella strategia della tensione italiana, in particolare quello di mandante degli attentati.
“Con Ferdinando Imposimato non sparisce soltanto un magistrato integerrimo e un grande giurista. Ma va via anche una persona splendida, di grande umanità e sensibilità. Per tutto il M5S sono momenti di enorme dolore, perché Imposimato – si legge in una nota del gruppo parlamentare del MoVimento 5 Stelle – ha rappresentato una luce vivida, una guida sicura sul percorso che abbiamo da anni intrapreso nella lotta alla corruzione, al malaffare e alle mafie. Esprimiamo il nostro cordoglio più profondo e la vicinanza ai suoi familiari”.
Cronaca
Ferdinando Imposimato, morto il giudice del caso Moro e dell’attentato a Wojtyla. Candidato da M5s per il Quirinale
Magistrato e presidente emerito della Cassazione fu giudice istruttore di alcuni tra i più importanti processi di terrorismo dall'omicidio Bachelet al caso Moro e quello per l’attentato al Papa. Imposimato era stato ricoverato d’urgenza il 31 dicembre nel reparto di rianimazione
È morto stamattina al Policlinico Gemelli di Roma Ferdinando Imposimato. Il giudice era stato ricoverato d’urgenza il 31 dicembre nel reparto di rianimazione. Era nato a Maddaloni (Caserta) il 9 aprile 1936. Magistrato e presidente emerito della Cassazione fu giudice istruttore di alcuni tra i più importanti processi di terrorismo dall’omicidio Bachelet al caso Moro e quello per l’attentato al Papa. Trai casi di cui si era occupato anche gli omicidi dei giudici Riccardo Palma e Girolamo Tartaglione. Nella sua carriera di magistrato si era occupato anche di criminalità organizzata, impegno pagato a caro prezzo: nel 1983 suo fratello Franco era stato ucciso per una vendetta trasversale dalla camorra e la moglie di quest’ultimo ferita gravemente.
Nel 1987 venne eletto al Senato come indipendente di sinistra nelle liste del Pci, nel 1992 fu eletto Camera e poi nel 1994 nuovamente al Senato. Nel 2015 il Movimento Cinquestelle lo aveva indicato per l’elezione a Presidente della Repubblica.Nel settembre del 2016 aveva motivato il suo no al referendum costituzionale con queste parole: “Il mio pensiero oggi va ad Aldo Moro e alla sua famiglia. Io sono stato il giudice dei tre processi Moro e sono sconvolto da questa vicenda perché ho scoperto, a distanza di 30 anni, che Moro è stato vittima di un complotto. Molti mass media – aveva aggiunto – difendono una verità sconvolgente. Moro è stato vittima non soltanto delle Brigate rosse che hanno sparato, ma di quel potere politico che sapeva dove era Moro, lo poteva salvare e non hanno fatto niente per salvarlo”. Negli ultimi tempi si era molto avvicinato alle posizioni dei No vax e aveva innescato una polemica dopo la morte di una bambina per malaria a Trento.
Molti i libri firmati dal magistrato sul terrorismo e sulle stragi. In particolare, Imposimato riteneva che esistesse un filo rosso che univa tutta una serie di delitti politici avvenuti in Italia, a partire dalla strage di Portella della Ginestra per arrivare agli omicidi di Falcone e Borsellino. Aveva puntato il dito contro i servizi segreti stranieri, ma le sue tesi, tra cui quella di un coinvolgimento degli Stati Uniniti nel caso Moro, non avevano trovato riscontro. Tra le “verità alternative” alle quali aveva dato voce, anche quella che Washington conoscesse in anticipo i piani di Al Quaeda per distruggere le torri gemelle, ma non avrebbe fatto nulla per impedire la strage. Per il magistrato, inoltre, il gruppo Bilderberg avrebbe avuto un ruolo di rilievo nella strategia della tensione italiana, in particolare quello di mandante degli attentati.
“Con Ferdinando Imposimato non sparisce soltanto un magistrato integerrimo e un grande giurista. Ma va via anche una persona splendida, di grande umanità e sensibilità. Per tutto il M5S sono momenti di enorme dolore, perché Imposimato – si legge in una nota del gruppo parlamentare del MoVimento 5 Stelle – ha rappresentato una luce vivida, una guida sicura sul percorso che abbiamo da anni intrapreso nella lotta alla corruzione, al malaffare e alle mafie. Esprimiamo il nostro cordoglio più profondo e la vicinanza ai suoi familiari”.
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Washington, 7 gen. (Adnkronos) - Due dei 37 condannati a morte federali graziati da Joe Biden rifiutano l'atto di clemenza, che commuta la sentenza in ergastolo ostativo. Shannon Agofsky e Len Davis, entrambi detenuti nel penitenziario federale di Terre Haute, in Indiana, hanno infatti presentato un ricorso d'emergenza per bloccare la commutazione della pena, sostenendo che accettarla renderebbe più difficile il già arduo cammino dei loro appelli per avere riconosciuta la loro dichiarata innocenza.
Nei loro ricorsi, riporta oggi Nbc, i due condannati infatti sostengono che commutando la pena di morte in ergastolo i loro casi perderebbero di "attenzione" riservata ai casi di pena capitale. Ma secondo il costituzionalista Dan Kobil, della Capital University Law School di Columbus, in Ohio, i due detenuti hanno poche possibilità di successo nel loro tentativo di rifiutare la grazia di Biden. Una sentenza del 1927 della Corte Suprema infatti stabilisce che il presidente ha il potere di concedere grazie e commutazioni di pena "e il consenso del condannato non è richiesto".
Pechino, 8 gen. (Adnkronos/Xinhua) - Nel 2023, il valore aggiunto delle industrie cinesi ad alta intensità di brevetti è stato di 16,87 trilioni di yuan (circa 2,35 trilioni di dollari), contribuendo per il 13,04% al Pil del Paese, con un aumento di 0,44 punti percentuali rispetto all'anno precedente, secondo l'Amministrazione nazionale cinese per la proprietà intellettuale (Cnipa). Nel 2023 infatti, la Cina è diventata il primo paese al mondo ad avere più di 4 milioni di brevetti di invenzione validi.
Gaza, 8 gen. (Adnkronos) - Nell'attacco di ieri a Khan Yunis, nella Striscia di Gaza, sono rimasti uccisi 17 palestinesi, quasi tutti donne e bambini. Lo sostiene il ministero della Salute di Gaza, gestito da Hamas, mentre l'esercito israeliano ha dichiarato di aver colpito nella zona "alcuni terroristi che hanno preso parte al massacro del 7 ottobre 2023".
Ahmed al-Farra, direttore del reparto pediatrico del Nasser Hospital di Khan Younis, ha detto che cinque bambini sono stati uccisi nell'attacco aereo mentre si riparavano insieme nella stessa tenda. I loro corpi erano tra gli otto bambini e le cinque donne portati all'ospedale. Due corpi rimangono non identificabili, ha aggiunto.
Secondo l'Idf, "prima dell'attacco sono state adottate numerose misure per ridurre il rischio di danni ai civili, tra cui l'uso di munizioni guidate di precisione, sorveglianza aerea e ulteriori informazioni di intelligence".
Washington, 8 gen. (Adnkronos) - Un vasto incendio ha costretto migliaia di persone a evacuare le colline che sovrastano Los Angeles, dove venti violenti alimentano le fiamme. L'incendio è scoppiato nella tarda mattinata nel quartiere di Pacific Palisades, sulle montagne a nord-ovest della città. Ha già devastato quasi 1.200 ettari. Le autorità hanno identificato “molte strutture già distrutte”, ha spiegato ieri sera il governatore della California Gavin Newsom durante una conferenza stampa. Dichiarato lo stato d'emergenza.
Secondo le autorità, circa 30.000 persone hanno ricevuto l'ordine di evacuazione. Al momento non sono stati segnalati feriti. Molti residenti sono fuggiti in preda al panico, con solo pochi averi e i loro animali domestici. Più di 100.000 persone sono senza elettricità nella contea di Los Angeles, secondo poweroutage.us , un database che tiene traccia e aggrega in tempo reale le interruzioni di corrente negli Stati Uniti.
La vicepresidente Kamala Harris ha dichiarato: "Il mio cuore è rivolto a tutti coloro che sono stati colpiti" dagli incendi boschivi nella California meridionale. "Come orgogliosa figlia della California - ha aggiunto - conosco i danni che gli incendi boschivi hanno sui nostri vicini e sulle nostre comunità. So anche che l'impatto si fa spesso sentire molto tempo dopo che l'incendio è stato domato. Mentre rispondiamo e mentre i californiani si riprendono, mi assicurerò che la nostra amministrazione sia in contatto costante con i funzionari statali e locali".
Washington, 8 gen. (Adnkronos/Dpa) - L'azienda americana di pneumatici Goodyear venderà il suo marchio Dunlop alla giapponese Sumitomo Rubber Industries. Lo ha annunciato la società. La vendita da 701 milioni di dollari comprende il marchio Dunlop, i suoi marchi e la proprietà intellettuale in Europa, Nord America e Oceania, ha affermato Goodyear. La transazione dovrebbe concludersi entro la metà del 2025.
Roma, 8 gen. (Adnkronos) - "Una cosa ci tengo a dirla ed è l’unico motivo che mi fa rompere il riserbo che mi sono imposta in tutti questi mesi: non vado via sbattendo la porta". Lo afferma, in un colloquio con il 'Corriere della Sera', Elisabetta Belloni, direttrice del Dipartimento delle Informazioni per la sicurezza, riguardo alle sue dimissioni. "Il tritacarne in cui sono finita in questi giorni mi impone di chiarire quanto è successo e soprattutto di sgomberare il campo da illazioni che fanno male non tanto a me quanto al Paese, soprattutto in un momento così delicato", osserva la direttrice del Dis. Lei, che in ogni momento cruciale nella storia del Paese è sempre stata indicata come la possibile candidata, spiega di aver capito che anche con il nuovo anno "sarei tornata sulla graticola". Dopo presunte tensioni con il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il sottosegretario Alfredo Mantovano, titolare della delega ai servizi segreti, si è convinta che per lei "gli ultimi mesi di mandato sarebbero stati un vero e proprio stillicidio".
"Io sono un funzionario dello Stato, faccio il mio lavoro e non è obbligatorio piacere a tutti o andare d’accordo con tutti - spiega - Purché questo non metta in discussione i risultati, come infatti non è avvenuto. Però a maggio scade il mio mandato, quando ho avvertito che già cominciavano a circolare voci sul mio futuro e soprattutto sul mio successore ho ritenuto fosse arrivato il momento di lasciare. E ne ho parlato con i miei interlocutori istituzionali, prima fra tutti la premier Giorgia Meloni e il sottosegretario Mantovano. È con loro che, sin dagli inizi di dicembre, abbiamo tracciato la strada per una transizione tranquilla e senza scossoni".
Quanto al caso Cecilia Sala e alla conferma delle sue dimissioni mentre la situazione della giornalista arrestata in Iran non è ancora risolta Belloni osserva: "Io sono ancora in carica e non vengo certamente meno ai miei doveri. Per questo mi fa ancora più male essere dipinta come una che scappa o addirittura che va via lasciandosi macerie alle spalle. Non è così, non potrebbe mai essere così. Non a caso era stata concordata un’uscita nel massimo della trasparenza. Purtroppo è andata diversamente e per questo sento l’obbligo di chiarire come stanno davvero le cose". La scelta è fatta, le ultime voci accreditano per lei un futuro nello staff della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: "Sarebbe un onore ma anche su questo voglio essere chiara nel dire che non c’è nulla di deciso. Al mio futuro comincerò a pensare il 16 gennaio", conclude la direttrice del Dis.
Teheran, 8 gen. (Adnkronos) - Il ministero degli Esteri iraniano ha invitato Parigi a rivedere il suo approccio "non costruttivo", pochi giorni prima che Teheran tenga un nuovo round di colloqui sul suo programma nucleare con i principali paesi europei. Lunedì, Emmanuel Macron ha affermato che l'impegno di Teheran nell'arricchimento dell'uranio si sta avvicinando al punto di non ritorno e ha avvertito che i partner europei di un moribondo accordo nucleare del 2015 con l'Iran dovrebbero prendere in considerazione la reintroduzione delle sanzioni se non si faranno progressi.
"Le false affermazioni di un governo che si è rifiutato di adempiere ai propri obblighi ai sensi dell'accordo nucleare e ha avuto un ruolo importante nell'acquisizione di armi nucleari da parte di Israele sono ingannevoli e predittive", ha scritto su X il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano Esmaeil Baghaei.