Il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, e quello della Coesione territoriale, Claudio De Vincenti, hanno inviato al Presidente della Puglia, della Provincia di Taranto, ai sindaci di Taranto e del territorio "uno schema di Protocollo d’intesa" che prevede un risparmio di almeno tre anni sui principali interventi di ambientalizzazione. Gli enti locali ora hanno 8 giorni di tempo per firmare, pena la risoluzione dell'accordo
Accelerazione sugli interventi di ambientalizzazione in cambio della rinuncia ai ricorsi presentati da Regione Puglia e Comune di Taranto. Come previsto dopo gli incontri di fine anno, il governo prova a ricucire lo strappo con il governatore Emiliano e il sindaco del capoluogo ionico Melucci sulla questione Ilva. Il Ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, e quello della Coesione territoriale, Claudio De Vincenti, hanno inviato al Presidente della Puglia, della Provincia di Taranto, ai sindaci di Taranto e del territorio “uno schema di Protocollo d’intesa” a seguito delle riunioni del Tavolo per l’Ilva del 16 novembre e 20 dicembre 2017. In particolare “è stata definita una tempistica accelerata per alcuni interventi di grande rilievo ambientale che consentirà di superare il problema delle polveri entro il primo semestre 2020. “Per conoscenza – è scritto nella nota con cui si dà notizia del protocollo inviato agli enti locali pugliesi – il documento è stato inviato anche ai sindacati e a Confindustria. Lo schema di protocollo introduce, viene spiegato, “nel rispetto della disciplina vigente, significativi rafforzamenti della fase esecutiva del DPCM del 29 settembre 2017, atti a recepire le istanze manifestate dalle amministrazioni regionale e locali e dalle organizzazioni sindacali”. Tutto questo alla vigilia dei nuovi incontri tra le parti in programma per la prossima settimana.
In particolare è stato sottolineato come sia stata definita una tempistica accelerata per la realizzazione di alcuni interventi di grande rilievo ambientale “come la copertura dei parchi minerali e fossili, che consentirà di superare definitivamente il problema delle polveri entro il primo semestre del 2020, e la pavimentazione del parco loppa; è stato previsto un sistema di condivisione con Regione Puglia ed enti locali e di monitoraggio degli interventi di messa in sicurezza e bonifica delle aree esterne al perimetro dello stabilimento da realizzarsi da parte dell’Amministrazione straordinaria”. In tema di valutazione del danno sanitario, invece, sono state individuate modalità di esame congiunto, da parte dei firmatari del protocollo, del rapporto annuale realizzato da Arpa ed ASL competente. Non solo: è stata prevista la nomina di una Commissione cui partecipano i Comuni dell’area per la definizione degli interventi di sostegno assistenziale e sociale per le famiglie disagiate delle aree di Taranto dei comuni limitrofi. Infine viene tenuta in attenta considerazione la problematica dei crediti residui vantati dalle imprese dell’indotto, attraverso il pagamento di tutto lo scaduto al 10 dicembre scorso e la ricerca di soluzioni per i crediti pregressi”. Il Protocollo prevede la rinuncia ai ricorsi da parte della Regione e del Comune di Taranto, che dovrà intervenire entro 8 giorni dalla sottoscrizione del protocollo, pena la sua automatica risoluzione. Con l’attuazione delle tempistiche e delle prescrizioni previste nel DPCM del 29 settembre e nel protocollo d’intesa, i principali interventi ambientali per Taranto saranno completati entro il 2020, mette in evidenza la nota, “gli ulteriori interventi, previsti entro il 2023, riguarderanno infatti impianti fermi“.