Dalle prime ricostruzioni, il tamponamento sarebbe stato provocato da un camionista, italo-macedone e residente in Piemonte, che con il suo mezzo pesante trasportava ghiaia e che ha travolto una Kia Sportage con targa francese, agganciandola e facendola finire contro il camion cisterna, che nell'impatto ha preso fuoco
“Eravamo in movimento, sono stato tamponato e ho lasciato il tir in tempo“, ha raccontato agli inquirenti l’unico superstite dell’incidente avvenuto lungo l’autostrada A21 in provincia di Brescia, a Montirone, tra i caselli di Brescia sud e Manerbio e nel quale sono morte sei persone, tra cui due bambini. Si tratta di un autista di Bolzano: era lui al volante della cisterna carica di benzina che ha preso fuoco e ha scatenato l’inferno: “Bruciava tutto, il camion era completamente in fiamme”.
A destare preoccupazione ora è il cavalcavia sotto al quale è avvenuta l’esplosione della cisterna: il 217 della Sp24 che collega Montirone e Poncarale. I mezzi hanno preso fuoco proprio sotto al ponte, mettendo a rischio la struttura: i tecnici sono al lavoro per verificare la stabilità e i danni riportarti. Il viadotto intanto è chiuso alla circolazione da ieri pomeriggio in via precauzionale.
All’indomani dell’incidente, l’autostrada A21 resta chiusa per permettere ai tecnici di effettuare tutti i rilievi. Dalle prime ricostruzioni, il tamponamento sarebbe stato provocato da un camionista, italo-macedone e residente in Piemonte, che con il suo mezzo pesante trasportava ghiaia e che ha travolto una Kia Sportage con targa francese e a bordo cinque persone, agganciandola e facendola finire contro il camion cisterna, che nell’impatto ha preso fuoco.
L’autopsia permetterà di stabilire in che condizioni era l’autista italo-macedone al momento dell’impatto e se sia stato colto da malore. Tutte le vittime sono morte carbonizzate e biologi arrivati da Milano stanno effettuando i prelievi sui loro resti per identificarle attraverso il Dna. Per accertare l’identità dei cinque che si pensa siano francesi, gli inquirenti hanno rintracciato il numero di telaio della vettura e sono risaliti al proprietario del veicolo. L’ipotesi è quella di un gruppo di turisti in Italia per le vacanze di Natale.
Sulla vicenda è intervenuto anche il viceministro dei Trasporti Riccardo Nencini, che ha precisato che il camion cisterna da cui sono scoppiate le fiamme “poteva stare in autostrada. Il 2 gennaio non era un giorno da bollino rosso. Lo era stato, dalle ore 9 alle 22, il primo gennaio, lo sarà negli stessi orari il 6 gennaio: niente mezzi oltre sette tonnellate e mezzo. Ieri, però, l’autocisterna poteva stare su strada. In quel tratto l’autostrada non aveva, secondo le prime informazioni raccolte, lavori in corso, né restringimenti”. La Procura di Brescia, con il pm Roberta Panico, ha aperto un’inchiesta per fare luce sull’incidente avvenuto mentre il traffico procedeva a rilento a causa di un altro incidente tra mezzi pesanti che si era verificato attorno alle 12.30, poco più di un’ora e mezzo prima dello schianto, sulla corsia opposta. Oltre a polizia stradale e vigili del fuoco sono stati attivati anche i carabinieri del Comando Provinciale di Brescia per verificare anche i carichi dei mezzi pesanti coinvolti.