C’è mancato davvero un soffio per fare cifra tonda: il mercato dell’auto in Italia è in salute e nel 2017 il computo delle nuove immatricolazioni tocca quota 1,97 milioni e spicci. E poco importa che dicembre abbia fatto registrare una flessione del 3,2%, perché il computo sui 12 mesi vale una crescita del 7,9%. Le auto intestate ai privati sono state 1,21 mln (-1,8%), circa il 56% del totale: ciò si spiega con un fisiologico aumento delle vetture a km 0 (quelle che i concessionari si autointestano per centrare i target di vendita e che poi vengono vendute a cifre molto scontate: nel 2017 sono state 360 mila. Ma anche con un aumento delle automobili destinate al noleggio e all’utilizzo aziendale: il primo vale oltre 432 mila unità (+18,2%) e rappresenta complessivamente il 21,8% della torta; il secondo (che include pure le km 0) conta 434 mila vetture (+27,5%) e una quota di mercato pari al 21,9%.
Agli italiani l’auto continua a piacere diesel: la domanda per le tì-dì è cresciuta del 6,2%, anche se la loro quota è passata dal 57,4% al 56,7%. Segue la benzina (+4,8%) al 31,6%. Come sottolinea l’Associazione delle Case Automobilistiche Estere, sono “buoni i risultati anche per GPL (+26,5%), ibride (+71,0% e 66 mila pezzi) che raggiungono il 3,4% di quota (+1,3 punti percentuali) ed elettriche (+38,6%) che sfiorano le 2 mila unità. L’unico calo si registra per il metano che perde circa ¼ delle vendite rispetto al 2016 e si attesta su una quota dell’1,6%”, con 32 mila unità. I segmenti automobilistici più in forma sono il C e il D, quelli di prodotti come la Volkswagen Golf e l’Alfa Romeo Giulia, lievitati rispettivamente del 12 e 13%. Si vendono come il pane le carrozzerie crossover (+30,3%), mentre frenano le monovolume.
Tuttavia, nonostante i numeri confortanti, l’età media del parco circolante rimane alta: circa 10,5 anni. Su quasi 38 milioni di auto targate, il 25% (più di 9,5 mln di vetture) sono state immatricolate prima del 01/01/2001 ed hanno quindi oltre 17 anni di vita. I mezzi più vetusti circolano al Centro-Sud: la regione con la percentuale di autovetture ante Euro 3 più alta è la Campania, seguita da Calabria, Sicilia, Basilicata, Molise e Puglia. In calo il mercato dell’usato (-3,1%), con 4.575.981 passaggi di proprietà (minivolture escluse) contro i 4.721.576 del 2016.
Fra i costruttori FCA la fa da padrone con oltre 560 mila auto vendute e una fetta di mercato del 28,46% (lo scorso anno era del 29%), in gran parte generata dai risultati del marchio Fiat, che da solo vale oltre 402 mila auto. Bene anche Jeep e Alfa Romeo: il brand americano conta quasi 50 mila unità ed è cresciuto del 22%; il Biscione segna un +24,5% e oltre 45 mila pezzi. Medaglia d’argento per gruppo Volkswagen (252.675 immatricolazioni, quota di mercato 12,82% in lievissima flessione) e terzo gradino del podio per PSA (217.365 immatricolazioni, con una quota di mercato dell’11,03% in crescita anche grazie alla recente acquisizione del marchio Opel). Seguono gruppo Renault (191.647 immatricolazioni), Ford (134.073), Daimler (92.520), il gruppo Toyota (89.149).
Fra i 10 modelli più venduti 6 sono fabbricati da FCA: Fiat Panda (145.919 unità), Lancia Ypsilon (60.321), Fiat Tipo (56.046) e Fiat 500 (53.960) occupano i primi 4 posti della classifica. Al quinto c’è la Renault Clio (52.618), seguita a ruota da un’altra francese, la Citroën C3 (48.625) da poco completamente rinnovata. Bene anche Fiat 500L (46.450) e Fiat 500X (45.789), il crossover di maggior successo in Italia. Penultimo gradino del podio per la sempreverde Volkswagen Golf (41.820), tallonata da un altro classico, la Ford Fiesta (41.285), recentemente commercializzata nella sua ultima edizione.