Società

Lui fotografo, lei giornalista: lasciano il posto fisso per produrre t-shirt. “Ora abbiamo grandi soddisfazioni”

Bianca Frondoni e Michele Lamanna hanno deciso di abbandonare le professioni in cui si erano affermati per intraprendere un'attività imprenditoriale completamente nuova. E hanno avuto successo: "In questi difficili frangenti diffondere il buon gusto e la gioia di vivere è diventato un mestiere socialmente utile"

Trasformare la crisi in un’opportunità di cambiamento e abbandonare un posto sicuro per lanciarsi in qualcosa di totalmente nuovo. È quello che hanno fatto Bianca Frondoni e Michele Lamanna. Compagni nella vita, a cavallo dei loro 40 anni hanno deciso di abbandonare le professioni in cui si erano affermati per cominciare a produrre t-shirt. Fotografo d’arte lui, con alle spalle collaborazioni con artisti di calibro internazionale tra design e architettura, lei giornalista ed esperta di comunicazione con esperienze pluriennali in importanti aziende, nel 2015 hanno intrapreso l’avventura di Sep T-shirt, che nel giro di poco tempo è diventato un marchio del made in Italy apprezzato e ricercato. “Nessuno di noi aveva esperienza nell’industria del fashion – racconta Bianca a ilfattoquotidiano.it – ma ci siamo messi con umiltà in questo progetto, ci abbiamo creduto tanto fin dall’inizio. Oggi lavoriamo molto, ma lo facciamo per qualcosa di nostro e abbiamo anche grandi soddisfazioni”.

È stato Michele il primo a decidere di dare un nuovo corso alla sua vita lavorativa quando la sua professione ha cominciato a risentire dell’avvento della tecnologia ed è andata via via trasformandosi fino quasi a scomparire. “Dopo tanti anni come fotografo ho chiuso il mio studio – ricorda – e ho cominciato a lavorare per un importante teatro”. Il posto fisso c’è, ma a Michele va stretto, freme e sogna qualcos’altro. È allora che gli torna in mente un’idea nata negli anni di formazione in arti visive all’università di Venezia, ispirata al concetto dell’opera d’arte che esce dal frame: quella di una maglietta con l’immagine di una mano che regge una birra. Così ha origine la T-beer, prima creazione che darà il via al progetto di Sep T-shirt. La svolta arriva nella primavera del 2015. “Ho lasciato il mio lavoro in teatro e ho cominciato a pensare seriamente a come muovermi per far diventare la mia idea qualcosa di concreto”. Michele diventa così il fondatore e l’art director di Sep T-shirt. Il nome del marchio riprende le iniziali di un detto veneto, “Soldi E Paura mai avuti”, e rispecchia anche la filosofia del progetto, che unisce ironia e bellezza con l’idea di promuovere il buon gusto e la voglia di vivere per affrontare i momenti difficili con spirito positivo.

Qualche mese dopo Michele, anche Bianca, che ha sempre lavorato tra Parma e Milano come ufficio relazioni esterne e comunicazione per colossi quotati in Borsa, decide di seguire il marito, che ha affiancato e sostenuto dall’inizio. “Per lavoro ho sempre viaggiato molto, ero fuori casa 13 ore al giorno. Sono stata fortunata ed ero soddisfatta della mia professione, ma a un certo punto ho deciso di non continuare, volevo fare più la mamma e la moglie. E oggi sono molto più contenta. Lavoro sempre tantissimo, ma mi impegno per qualcosa di mio, mi diverto e faccio quello che mi piace con la mia famiglia”. Forte anche delle sue precedenti esperienze professionali, Bianca per Sep T-shirt si occupa di marketing e comunicazione, di promozione, di customer care e di tutto quello che comporta la gestione di un’azienda, mentre Michele crea nuovi modelli di t-shirt per uomo, donna e bambino con grafiche originali. L’ispirazione arriva dall’enogastronomia, dalla cultura, dallo sport. “Le nostre grafiche dicono sempre qualcosa – spiega Michele, che ha origini tra Parma, il Triveneto e Matera, e vive a Parma insieme a Bianca e alla loro figlia – Ogni creazione ha una storia dietro, un messaggio da trasmettere”. Dopo la T-beer, nel giro di due anni sono nate altre maglie e altri disegni, dal cuore anatomico alla macchina fotografica, fino alla volpe e al fenicottero per i più piccoli; quindi è stata la volta delle felpe e presto sarà in vendita una linea di tessili cucina con tovagliette americane, canovacci e grembiuli. Il tutto con una produzione, come specificano anche sul loro sito, interamente e “orgogliosamente made in Italy”, che dallo studio creativo di Parma finisce in un laboratorio del distretto tessile di Prato, per arrivare infine ai clienti.

“A volte ci dicono che abbiamo cominciato per gioco, ma in realtà non è vero. Per noi non è mai stato un gioco, ci abbiamo creduto follemente fin dall’inizio”. E grazie alla sinergia tra un creativo delle immagini e una delle parole, anche i risultati non si sono fatti attendere. Oggi le Sep T-shirt sono indossate dai giocatori della nazionale italiana di rugby, da chef e deejay, sono vendute online ma anche durante eventi culturali come la mostra di Damien Hirst a Palazzo Grassi e Punta della Dogana, quelle di David LaChapelle alla Fondazione Tre Oci, sono presenti al festival Cortona On The Move e a Fotografia Europea, e nei bookshop della Biennale di Venezia e della Triennale di Milano. E presto anche alcuni negozi in Italia, Francia e Olanda avranno le t-shirt create da Michele e Bianca. “Le difficoltà ci sono state e ci sono, per i piccoli imprenditori come per tutti – spiegano – Ma invece che soccombere, in Sep T-shirt abbiamo scelto di impegnarci a fondo, ci siamo reinventati una vita con la mission di far divertire chi indossa le nostre magliette. In questi difficili frangenti – concludono – diffondere il buon gusto e la gioia di vivere è diventato un mestiere socialmente utile”.