Secondo i dati ufficiali il nostro potere d’acquisto aumenta, aumentano i consumi e aumenta il risparmio. Forse è questa la ragione per cui sono aumentate le tariffe delle autostrade, e per far fronte alla ricchezza accresciuta sono lievitate anche le bollette del gas e della luce. Domando: siamo più ricchi o più poveri?
L'Istantanea
Ricchi e poveri – L’istantanea di Caporale
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
- 13:54 - Imprese, cittadini e istituzioni italiane: ecco come rivedere il Green deal
Roma, 29 ott. (Adnkronos) - La cronaca di questi giorni con il dissenso di una parte dell’industria automotive e le proteste dei lavoratori sembra confermare i numeri della rilevazione effettuata da Adnkronos tra i propri utenti web e social: per il 65% il Green deal europeo andrebbe eliminato, per il 23% migliorato e solo per il 12% è una priorità. Così come viene portata avanti, secondo i 5.500 utenti che non rappresentano un campione statistico, la transizione danneggia l’economia (75%). In pochi si esprimono positivamente sull’acquisto delle auto elettriche a causa del prezzo (46%) o dei limiti per la ricarica (38%). Le risposte sono state oggetto di commento durante il convegno Adnkronos Q&A dal titolo “Trasformazione green, investimenti e strategie” che si è svolto oggi nel Palazzo dell’Informazione di Roma.
Il Direttore di Adnkronos Davide Desario, introducendo i lavori, ha sottolineato l’importanza di “interrogarsi su cosa resta del Green Deal europeo e su come le politiche nazionali stanno cambiando per attuarlo. Comprendere quale sarà l'approccio della nuova Commissione Europea e a che punto siamo nella corsa alla transizione ecologica. Esaminare le iniziative delle aziende italiane che cercano di conciliare sostenibilità e competitività. Analizzare la percezione della sostenibilità da parte degli italiani, basata sulla nostra recente rilevazione. Discutere -continua Desario- anche su come la sostenibilità debba essere comunicata efficacemente e quale ruolo cruciale svolga l'informazione in questo processo. È tutto quello che, come Adnkronos, abbiamo provato a fare con questo convegno su dei temi che toccano da vicino il Paese reale e la vita di cittadini e imprenditori”.
Pareri che si conciliano con le preoccupazioni della politica e delle istituzioni italiane. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha introdotto la strategia del Governo: “L’attenzione del governo è su più fronti: il lavoro in corso sui settori in cui è più difficile carbonizzare, gli incentivi per le CER, l’avanzamento delle misure al PNRR e diverse altre azioni normative semplificatorie. Sono convinto che il rinnovamento delle istituzioni europee ci permetterà di affrontare con maggiore pragmatismo anche quelle norme del green deal che si sono dimostrate molto ma molto sbilanciate”.
“L’Italia non ha mai lavorato per distruggere- ha precisato il ministro Fratin - Ha voluto piuttosto migliorare, anche riuscendo, direttive e regolamenti che rischiano di lasciare indietro interi settori dell’economia. Non c’è più posto in Europa per approcci che non tengano conto di quelle che sono le evidenze scientifiche e di contesti nazionali differenti tra i 27 paesi europei. Credo che su questa linea si possa lavorare nel nuovo parlamento, nella commissione e consiglio europei. Come già fatto al G7 clima, energia e ambiente così a COP 29, che si apre tra pochi giorni, porteremo con responsabilità la voce del sistema paese espressione di valore e di eccellenza”.
Di recente il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha presentato una proposta al Parlamento Europeo per anticipare la revisione del Green Deal rispetto al 2026. Tramite un messaggio trasmesso durante il dibattito, Urso ha spiegato che “in questa fase, sul settore automotive, insieme alla Repubblica Ceca, il nostro Paese si è fatto promotore di un non paper che sarà presto discusso in Commissione al fine di riesaminare le modalità che porteranno allo stop ai motori endotermici nel 2035. La transizione deve esserci ma occorrono le condizioni per raggiungerla. Il processo va sostenuto con una forte immissione di risorse pubbliche a oggi fuori dalla portata dei bilanci pubblici non solo dell’Italia ma di tutti i Paesi europei. Non solo: serve un approccio basato su evidenze empiriche e non su posizioni ideologiche, che guardi con favore alla neutralità tecnologica e all’inserimento dei biocarburanti tra le modalità per raggiungere l’abbattimento di CO2. Per questo chiediamo di anticipare alla prima metà del prossimo anno il Rapporto di valutazione previsto per fine 2026”.
“Il Governo – ha concluso il ministro Urso - è consapevole che l’obiettivo della decarbonizzazione non può essere messo in discussione, ma occorre un confronto aperto su quale sia la modalità corretta per raggiungerlo”.
Sulla stessa lunghezza d’onda le osservazioni espresse dal mondo delle imprese. Su questo fronte, la rilevazione tra gli utenti Adnkronos sembra andare in altra direzione: secondo il 56% tra le aziende ci sarebbe troppo green washing nella comunicazione e servirebbe più attenzione (35%). In veste di consumatori, 4 utenti su 10 tengono conto dell’attenzione alla sostenibilità per i propri acquisti. Fatti (per il 64%) e coerenza (32%) sembrano avere un maggiore impatto sulle scelte del carrello.
Enrico Giovannini, direttore scientifico ASviS, ha parlato dell’Agenda 2030 e degli obiettivi da raggiungere: “Parafrasando una nota canzone di Battisti, tra pensieri parole e azioni, in questa fase, c’è una divergenza impressionante. L’Italia purtroppo sta disattendendo alla realizzazione di alcuni punti fondamentali dell’Agenda 2030: transizione digitale ed ecologica, attuazione della legge europea sul clima, pilastri sociali dei diritti, resilienza economica e sociale, difesa. Nel Piano strutturale di bilancio c’è poco di tutto questo”.
“Qual è la vera prospettiva che il nostro Paese vuole conseguire? – ha proseguito Giovannini – innanzitutto c’è l’idea di ridiscutere questi obiettivi. Se pensiamo al settore della mobilità sostenibile, il Piano prevede incentivi di un solo miliardo all’anno per le auto green e il resto destinato all’automotive. È evidente come vada cambiata la prospettiva, a partire dalle modalità di reperimento delle risorse per la transizione energetica che, per esempio, potrebbero essere recuperate nei 30 miliardi di sussidi – rivelatisi dannosi per l’ambiente - che ogni anno il Governo dà alle grandi aziende. Va detto che il Governo si è impegnato a sbloccarli nei prossimi anni ma è anche vero che le modalità vanno a toccare settori complessi”.
“Insomma – ha concluso Giovannini – manca coerenza nelle strategie politiche, anche perché permane ancora un approccio ideologico al Green Deal, contrariamente alla realtà, ovvero un Piano immaginato come un programma di sviluppo economico dell’Europa e non come un programma meramente ambientalista”.
Hanno preso parte al convegno: Matteo Cimenti, Presidente Federchimica- Assogasliquidi; Riccardo Piunti, Presidente Conou; Andrea Diamanti, Head of Wholesale Banking ING Italia; Lucia Fioravanti, Chief Corporate Affairs Officer Polo Strategico Nazionale; Ada Rosa Balzan Founder e Presidente di ARB SB; Giangiacomo Pierini, Corporate Affairs & Sustainability Director di Coca-Cola HBC Italia; Diego Cattoni AD Autostrade del Brennero; Luigi Ferraris, AD Fibercop; Paola Aragno, Eikon Sc, Livio Livi, SostenibileOggi; Alberto Rossi DG Assarmatori.
- 13:53 - Imprese, cittadini e istituzioni italiane: ecco come rivedere il Green deal
Roma, 29 ott. (Adnkronos) - La cronaca di questi giorni con il dissenso di una parte dell’industria automotive e le proteste dei lavoratori sembra confermare i numeri della rilevazione effettuata da Adnkronos tra i propri utenti web e social: per il 65% il Green deal europeo andrebbe eliminato, per il 23% migliorato e solo per il 12% è una priorità. Così come viene portata avanti, secondo i 5.500 utenti che non rappresentano un campione statistico, la transizione danneggia l’economia (75%). In pochi si esprimono positivamente sull’acquisto delle auto elettriche a causa del prezzo (46%) o dei limiti per la ricarica (38%). Le risposte sono state oggetto di commento durante il convegno Adnkronos Q&A dal titolo “Trasformazione green, investimenti e strategie” che si è svolto oggi nel Palazzo dell’Informazione di Roma.
Il Direttore di Adnkronos Davide Desario, introducendo i lavori, ha sottolineato l’importanza di “interrogarsi su cosa resta del Green Deal europeo e su come le politiche nazionali stanno cambiando per attuarlo. Comprendere quale sarà l'approccio della nuova Commissione Europea e a che punto siamo nella corsa alla transizione ecologica. Esaminare le iniziative delle aziende italiane che cercano di conciliare sostenibilità e competitività. Analizzare la percezione della sostenibilità da parte degli italiani, basata sulla nostra recente rilevazione. Discutere -continua Desario- anche su come la sostenibilità debba essere comunicata efficacemente e quale ruolo cruciale svolga l'informazione in questo processo. È tutto quello che, come Adnkronos, abbiamo provato a fare con questo convegno su dei temi che toccano da vicino il Paese reale e la vita di cittadini e imprenditori”.
Pareri che si conciliano con le preoccupazioni della politica e delle istituzioni italiane. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha introdotto la strategia del Governo: “L’attenzione del governo è su più fronti: il lavoro in corso sui settori in cui è più difficile carbonizzare, gli incentivi per le CER, l’avanzamento delle misure al PNRR e diverse altre azioni normative semplificatorie. Sono convinto che il rinnovamento delle istituzioni europee ci permetterà di affrontare con maggiore pragmatismo anche quelle norme del green deal che si sono dimostrate molto ma molto sbilanciate”.
“L’Italia non ha mai lavorato per distruggere- ha precisato il ministro Fratin - Ha voluto piuttosto migliorare, anche riuscendo, direttive e regolamenti che rischiano di lasciare indietro interi settori dell’economia. Non c’è più posto in Europa per approcci che non tengano conto di quelle che sono le evidenze scientifiche e di contesti nazionali differenti tra i 27 paesi europei. Credo che su questa linea si possa lavorare nel nuovo parlamento, nella commissione e consiglio europei. Come già fatto al G7 clima, energia e ambiente così a COP 29, che si apre tra pochi giorni, porteremo con responsabilità la voce del sistema paese espressione di valore e di eccellenza”.
Di recente il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha presentato una proposta al Parlamento Europeo per anticipare la revisione del Green Deal rispetto al 2026. Tramite un messaggio trasmesso durante il dibattito, Urso ha spiegato che “in questa fase, sul settore automotive, insieme alla Repubblica Ceca, il nostro Paese si è fatto promotore di un non paper che sarà presto discusso in Commissione al fine di riesaminare le modalità che porteranno allo stop ai motori endotermici nel 2035. La transizione deve esserci ma occorrono le condizioni per raggiungerla. Il processo va sostenuto con una forte immissione di risorse pubbliche a oggi fuori dalla portata dei bilanci pubblici non solo dell’Italia ma di tutti i Paesi europei. Non solo: serve un approccio basato su evidenze empiriche e non su posizioni ideologiche, che guardi con favore alla neutralità tecnologica e all’inserimento dei biocarburanti tra le modalità per raggiungere l’abbattimento di CO2. Per questo chiediamo di anticipare alla prima metà del prossimo anno il Rapporto di valutazione previsto per fine 2026”.
“Il Governo – ha concluso il ministro Urso - è consapevole che l’obiettivo della decarbonizzazione non può essere messo in discussione, ma occorre un confronto aperto su quale sia la modalità corretta per raggiungerlo”.
Sulla stessa lunghezza d’onda le osservazioni espresse dal mondo delle imprese. Su questo fronte, la rilevazione tra gli utenti Adnkronos sembra andare in altra direzione: secondo il 56% tra le aziende ci sarebbe troppo green washing nella comunicazione e servirebbe più attenzione (35%). In veste di consumatori, 4 utenti su 10 tengono conto dell’attenzione alla sostenibilità per i propri acquisti. Fatti (per il 64%) e coerenza (32%) sembrano avere un maggiore impatto sulle scelte del carrello.
Enrico Giovannini, direttore scientifico ASviS, ha parlato dell’Agenda 2030 e degli obiettivi da raggiungere: “Parafrasando una nota canzone di Battisti, tra pensieri parole e azioni, in questa fase, c’è una divergenza impressionante. L’Italia purtroppo sta disattendendo alla realizzazione di alcuni punti fondamentali dell’Agenda 2030: transizione digitale ed ecologica, attuazione della legge europea sul clima, pilastri sociali dei diritti, resilienza economica e sociale, difesa. Nel Piano strutturale di bilancio c’è poco di tutto questo”.
“Qual è la vera prospettiva che il nostro Paese vuole conseguire? – ha proseguito Giovannini – innanzitutto c’è l’idea di ridiscutere questi obiettivi. Se pensiamo al settore della mobilità sostenibile, il Piano prevede incentivi di un solo miliardo all’anno per le auto green e il resto destinato all’automotive. È evidente come vada cambiata la prospettiva, a partire dalle modalità di reperimento delle risorse per la transizione energetica che, per esempio, potrebbero essere recuperate nei 30 miliardi di sussidi – rivelatisi dannosi per l’ambiente - che ogni anno il Governo dà alle grandi aziende. Va detto che il Governo si è impegnato a sbloccarli nei prossimi anni ma è anche vero che le modalità vanno a toccare settori complessi”.
“Insomma – ha concluso Giovannini – manca coerenza nelle strategie politiche, anche perché permane ancora un approccio ideologico al Green Deal, contrariamente alla realtà, ovvero un Piano immaginato come un programma di sviluppo economico dell’Europa e non come un programma meramente ambientalista”.
Hanno preso parte al convegno: Matteo Cimenti, Presidente Federchimica- Assogasliquidi; Riccardo Piunti, Presidente Conou; Andrea Diamanti, Head of Wholesale Banking ING Italia; Lucia Fioravanti, Chief Corporate Affairs Officer Polo Strategico Nazionale; Ada Rosa Balzan Founder e Presidente di ARB SB; Giangiacomo Pierini, Corporate Affairs & Sustainability Director di Coca-Cola HBC Italia; Diego Cattoni AD Autostrade del Brennero; Luigi Ferraris, AD Fibercop; Paola Aragno, Eikon Sc, Livio Livi, SostenibileOggi; Alberto Rossi DG Assarmatori.
- 13:53 - Furto banche dati: Pazzali, 'Meloni sta facendo bene...tema è quello che ci sta intorno'
Milano, 29 ott. (Adnkronos) - "Ma guarda...ci vuole un po' più di equilibrio, devo dire che però, adesso non si può negare che la Meloni stia facendo non bene, cioè nessuno avrebbe scommesso, poi avrà fatto anche lei gli errori che fanno... però da mi... cioè io non la conosco, però devo dire che sta facendo bene, sta approcciando bene la... con equilibrio... il tema vero è quello che ci sta intorno!". Lo dice Enrico Pazzali, presidente autosospeso della fondazione Milano Fiera indagato nell'inchiesta sul dossieraggio come socio di maggioranza della società Equalize.
Il virgolettato, intercettato, risale a una conversazione del 10 febbraio 2023 quando l'ex sindaco di Milano Letizia Moratti si candida alle regionali. Una corsa che Pazzali segue da vicino, ma che non sembra condividere auspicando per lei a un ruolo di maggior prestigio.
"Comunque è brutta la campagna elettorale, io guarda l'ho detto in tempi non sospetti, lo dico adesso che è finita, Letizia non doveva abbassarsi a sta roba qua...ma non perché vince o perde, perché quello a me, non è quello il tema, è che non è il suo livello... capito?" dice Pazzali. "Cioè...ma cosa c'entra la Letizia Moratti con Majorino, con Gallera o con lo stesso Fontana da un punto di vista di competizione eh?! Attenzione poi si può lavorare con tutti, noi abbiamo lavorato anche con gente che, che, che, che non ha ma... che non gli stringeremo la mano, ma un conto è, ma andare in competizione..." conclude Pazzali.
- 13:53 - Gemmato: "88% casi cancro seno si risolve entro 5 anni da diagnosi"
Roma, 29 ott. (Adnkronos Salute) - "Il grande tema odierno è che, se da un lato l'88% dei casi di tumore alla mammella diagnosticati si risolve nell'arco del quinquennio successivo alla diagnosi, dall'altro resta un 12% di donne che, purtroppo, non ce la fa. Iniziative come questa, che ha interessato il personale femminile della Polizia di Stato, mettono al centro l'importanza della prevenzione. Diagnosticare per tempo una patologia, attraverso campagne di controlli cadenzati nel tempo, equivale a evitare che questa giunga alla fase sintomatica. Ciò vuol dire riuscire a curare meglio gli italiani, ma anche poter ridurre e razionalizzare la spesa sanitaria: una strategia fondamentale in un Paese nel quale l'età media della popolazione è un aumento". Lo ha detto Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute, intervendo oggi a Roma alla presentazione dei risultati della campagna 'Care for Caring - Ambasciatrici della prevenzione', progetto di sensibilizzazione sull'importanza della prevenzione del tumore al seno, rivolto alle donne in forza alla Polizia di Stato.
- 13:52 - Imprese, Rossi (Assarmatori): "In Italia la più grande flotta di traghetti del mondo"
Roma, 29 ott. (Adnkronos) - “In Italia c’è la più grande flotta di traghetti del mondo che serve la più articolata rete di collegamenti marittimi sia europei che internazionali quindi abbiamo dei campioni del mondo come armatori ma abbiamo anche delle responsabilità che ci vengono affidate da una serie di regole". Così Alberto Rossi, direttore generale Assarmatori, intervenendo all'evento Adnkronos Q&A ‘Trasformazione green, investimenti e strategie’, questa mattina al Palazzo dell’Informazione di Roma.
"Noi rischiamo la tempesta perfetta", secondo Rossi per via della "tensione imposta dalle regole, soprattutto Ue, che a nostro avviso hanno male calibrato la tempistica degli investimenti perché la tecnologia non è matura, la produzione di carburanti alternativi nella scelta effettuata già dal legislatore europeo in una gamma di carburanti possibili non è matura, e soprattutto non è matura la sua distribuzione nei porti".
Inoltre, "abbiamo investimenti che devono durare per essere bancabili ma per essere bancabili devono superare l’esame della tecnologia disponibile. Oggi abbiamo una tecnologia che magari tra 10-15 anni sarà obsoleta e di conseguenza l’accesso al credito è molto difficile". Abbiamo molte "regole e molti compiti a casa da fare - conclude - La buona notizia è che i prelievi che l’Ue ha ideato a carico di passeggeri e merce andranno a generare un ciclo attivo di investimenti che saranno autofinanziati da questo aiuto".
- 13:37 - **Dl infrazioni: Governo pone fiducia alla Camera, chiama domani dalle 13,30**
Roma, 29 ott. (Adnkronos) - Il Governo, con il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani ha posto alla Camera la fiducia sul decreto legge contenente disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi derivanti da atti dell’Unione europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano.
In base alle intese intercorse tra i Gruppi, le dichiarazioni di voto avranno luogo domani a partire dalle 12, con inizio della chiama alle 13.30. Dopo la seduta comune del Parlamento, i lavori riprenderanno non prima delle 18.40 con l'esame degli ordini del giorno e proseguiranno anche in notturna, riprendendo poi alle 9 di giovedì. Alle 10.30 inizieranno le dichiarazioni di voto prima del voto finale sul provvedimento. Il testo, che va convertito in legge entro il 15 novembre, passerà poi al Senato.
- 13:36 - Furto banche dati: informativa, 'gruppo Equalize pericoloso per sicurezza nazionale'
Milano, 29 ott. (Adnkronos) - La necessità di arrestare e smantellare la presunta associazione legata a Equalize, la società accusata di dossieraggi illeciti o falsi, è motivata anche "per l’evidente pericolo che corre la sicurezza nazionale per il potere eversivo delle attività criminali del gruppo denominato via Pattari 6” (indirizzo milanese in cui gli stessi hanno i loro uffici e la sede dei loro affari) e per il coinvolgimento di soggetti legati ad asset economici strategici per la Nazione". E' uno dei passaggi dell'informativa di quasi 3.900 pagine tra gli atti dell'inchiesta della procura di Milano.