Alessandro Grosso era ricoverato nel reparto di Malattie infettive dell'Ospedale di Sanremo da venerdì 5 gennaio ma era stato trasferito in Rianimazione per un peggioramento delle condizioni generali
Un uomo di 41 anni è morto sabato 6 gennaio a Sanremo per morbillo. Alessandro Grosso era ricoverato nel reparto di Malattie infettive dell’Ospedale di Sanremo da venerdì 5 gennaio ma era stato trasferito in Rianimazione per un peggioramento delle condizioni generali. Il decesso sarebbe dovuto a complicanze polmonari o cardiache dell’infezione da morbillo o da eventuale sovrainfezione virale. L’uomo era arrivato in ospedale con gravi problemi respiratori e una saturazione di ossigeno molto bassa. L’Asl 1 di Imperia ha richiesto il riscontro diagnostico per confermare le cause del decesso.
“All’inizio della prossima settimana effettueremo un riscontro diagnostico – spiega la dottoressa Laura Garibotti, della direzione medica dell’ospedale di Sanremo – per accertare con sicurezza le cause, ma la mortalità per infezione da virus del morbillo è, comunque, un evento non infrequente”. La Asl1 sottolinea che nel corso del 2017 in Italia sono stati accertati 4 casi di decesso per complicanze da morbillo, complicanze che si presentano circa nel 10% dei casi. I dati epidemiologici a livello nazionale evidenziano come la mortalità per complicanze da morbillo abbia un’incidenza dello 0,1-0,2%, ovvero di uno o due casi su 1000 pazienti infetti.
Anche per questo la direzione sanitaria della Asl ha diffuso un comunicato col quale ha spiegato di voler tranquillizzare la popolazione “per evitare allarmismi e timori infondati”. “Non siamo in presenza di una epidemia da morbillo: sono stati registrati alcuni casi di questo virus la cui insorgenza non ha alcuna corrispondenza con il contestuale picco di influenza stagionale. Il morbillo, come confermano i dati epidemiologici a livello nazionale (4 casi di decesso nel 2017 su tutto il territorio italiano) è una malattia che, se non presenta complicazioni, può essere trattata al domicilio con riposo e terapia sintomatica”.