Il giudice per le indagini preliminari, Gilberto Casari, ha archiviato l’inchiesta per tentata concussione continuata nei confronti del sindaco di Mantova, Mattia Palazzi. A chiedere l’archiviazione era stata la procura. È stato lo stesso primo cittadino a darne notizia con un post sulla sua pagina facebook. “Pochi minuti fa – scrive Palazzi – i miei avvocati mi hanno avvisato che il Gip presso il Tribunale di Mantova ha disposto l’archiviazione del procedimento, nei miei confronti, per tentata concussione continuata. Gli accertamenti svolti dalla procura hanno fatto emergere che ‘il contenuto dei messaggi, in relazione del quale si è ipotizzata la commissione del delitto de quo, non è riconducibile all’indagato, bensì alla stessa Nizzoli, la quale ha operato deliberatamente alcune fuorvianti alterazioni”.
Il 21 dicembre scorso infatti Elisa Nizzoli aveva ammesso davanti ai magistrati di aver modificato il messaggio che le aveva indirizzato Palazzi e che la procura di Mantova aveva assunto come prova chiave per accusarlo di tentata concussione continuata (favori sessuali per non ostacolare l’attività dell’associazione culturale di cui all’epoca la Nizzoli era vicepresidente). Di fronte alla confessione della donna, il procuratore capo ha chiesto al gip l’archiviazione dell’accusa di tentata concussione nei confronti di Palazzi e accusato, a sua volta, la Nizzoli di false informazioni al pm rese nel corso del primo interrogatorio. Poche ore prima dell’archiviazione dell’inchiesta, dunque, l’avvocato Davide Pini, legale di Nizzoli aveva rinunciato all’ incarico. “Si è creata una frattura insanabile con la mia cliente – ha spiegato Pini – Io volevo fare opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dalla procura di Mantova, mentre la Nizzoli no”. E alla fine, in effetti, l’inchiesta si è chiusa. Palazzi, però, resta indagato abuso d’ufficio per i contributi erogati dal Comune a varie associazioni.