Pulito, sicuro, interattivo. È il porno via webcam. La tendenza più in e lucrativa del momento. Almeno secondo un’inchiesta svolta dal sito Alternet.org. Si parte da una percentuale, quel 37% che corrisponde alle ricerche online sui siti porno. Cifra che sembra già alta, ma che recentemente è diminuita vuoi per l’abbassamento forzato del ranking dei siti porno nelle ricerche voluto da Google, vuoi per i contenuti piratati e gratuiti che rendono i siti porno classici a pagamento poco frequentati. Ecco allora l’affermarsi piuttosto recente, e con un impennata di ricavi e “contenuti”, del webcamming. Ovvero uno spettacolo interattivo che gli utenti pagano per guardare una pornostar in azione (sola o un compagnia) in tempo reale. “Una notevole quantità di denaro viene ora trasferita in questo nuovo settore (camming o webcamming) e il porno ufficiale ha dovuto faticare molto per tenere il passo con la maggior parte dei siti del web che offrono video in webcam”.
Basta farsi un giro sui profili Twitter di decine di pornostar in attività, e di decine di altre già “pensionate”, per verificare l’assunto. Un tweet su due è un invito più o meno diretto ad iscriversi e ad approfittare di una imminente sessione di webcam in diretta. “Molte modelle possono guadagnare molto di più che nel lavorare su un set tradizionale, oltre a godere dell’indipendenza dal business del porno (spesso) di proprietà maschile”, spiegano da Alternet. “Con il calo dei ricavi della pornografia tradizionale, il webcamming è diventato più popolare e redditizio. Alcune statistiche parlano addirittura di un’industria che sposta 3,5 miliardi di dollari l’anno”. Inoltre, se prima una pornostar veniva pagata una cifra fissa a scena, il webcamming tende a funzionare come ad una macchinetta a gettoni: più persone guardano più la protagonista guadagna. E in molti casi, giura Anna Pulley di Alternet, le camgirl spesso guadagnano l’intero ammontare delle entrate del sito per il quale prestano servizio, arrivano “in media a ricavare 1200 dollari al mese”.
Il webcamming è una nuova tendenza che mescola oltretutto diverse forme esibite di pornografia. Infatti la maggior parte delle visioni in webcam propone sedute di masturbazione della pornostar. Ma in altri casi gli utenti possono partecipare a spettacolini non necessariamente a sfondo sessuale. Ci sono infatti pornostar che nelle loro dirette webcam si mettono a cantare, a compiere acrobazie e passi di danza, discutono di politica. Oltre a fornire un’opportunità che altre forme tradizionali di pornografia non offrono: la possibilità di avere un’interazione personale con l’attrice e potenzialmente di influenzare l’andamento dello spettacolo. Su MyFreeCams, per esempio, diverse modelle del sito utilizzano una forma di interazione vista al cinema nel celebre film di Shinya Tsukamoto, A snake fo june. Grazie ad un sex toys della Lovense inserito nella propria vagina ricevono una quantità di vibrazioni pari alla quantità di click che ricevono dagli utenti collegati. Esiste pure un pericolo riguardo ai molestatori e al mantenimento della privacy delle ragazze che lavorano col metodo webcamming. Per questo esistono su diverse piattaforme webcam dei sistemi di “geoblocking” per difendersi da eventuali malintenzionati.
“La base dei miei clienti è costituita al 100% da uomini soli”, spiega ad Alternet, la pornostar Allie Knox che lavora sia su MFC che su I want clips: “Le persone che vengono da me vogliono spesso parlare di tacos o di politica. E sono molto coinvolti nella connessione. Ad esempio, ne ho uno che lavora in Canada nei campi petroliferi e non vede donne per 24 giorni di fila. Quindi, per loro avere una ragazza a cui chiedere ‘Ehi com’è andata la giornata?’ è già tanto. Penso che questa interazione femminile sia davvero importante, ed è un servizio che le ragazze del webcamming possono fornire a lungo termine, quasi come fossero una vera ‘ragazza’ col proprio fidanzato”.