Si tratta di una piccola porzione di affresco per il quale il direttore generale del parco archeologico di Pompei, Massimo Osanna, ha presentato denuncia ai carabinieri
Non c’è pace per gli scavi di Pompei. Neanche il tempo di esultare per il ritrovamento di reperti intatti che dal sito archeologico arriva l’ennesima brutta notizia. Ignoti hanno danneggiato l’affresco di Bacco e Arianna, presente in una delle domus chiuse al pubblico. La scoperta nel pomeriggio di mercoledì ad opera dei custodi che hanno segnalato lo sfregio. Si tratta di una piccola porzione di affresco per il quale il direttore generale del parco archeologico di Pompei, Massimo Osanna, ha presentato denuncia ai carabinieri per atti vandalici.
“Un custode ha segnalato alla direzione un atto vandalico in una domus chiusa al pubblico (Regio IX, insula 5, 14-16). A seguito di un immediato sopralluogo dei tecnici del parco archeologico – ha spiegato Osanna – è stato rinvenuto il danneggiamento di una porzione di circa 10 centimetri di un quadretto raffigurante Bacco e Arianna. La responsabile degli Scavi, Grete Stefani – ha aggiunto Osanna – ha subito presentato denuncia presso la stazione dei carabinieri presente negli Scavi. La direzione ha successivamente mobilitato i propri restauratori per avviare le procedure di recupero e restauro. Mi auguro che vengano presto identificati i responsabili – ha concluso Osanna – chi compie questi atti ferisce l’Italia e il suo patrimonio culturale”.
Non è la prima volta che, specie all’indomani di periodi di alta affluenza turistica, si fa la conta dei danni nel sito alle porte di Napoli. L’aumento del numero dei visitatori, infatti, aumenta anche il rischio di danneggiamenti. L’allarme era stato già lanciato da Osanna alla fine dello scorso anno. Ultimo episodio, in ordine di tempo, l’imbrattamento con succo di melagrano di una fontana recentemente restaurata. Il problema era stato sollevato con maggior forza il 23 dicembre scorso da una guida turistica, Annamaria Durante la quale, in occasione dell’ultima visita del ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini, puntò l’indice contro le “domeniche gratis”, in cui – sottolineò – “si vedono gruppi di visitatori a frotte, e senza i dovuti controlli, aggirarsi senza alcun rispetto tra le domus e gli affreschi di 2000 anni fa, provocando danni immensi al patrimonio culturale non solo a Pompei, ma anche nella Reggia di Caserta”.
Potrebbe quindi essere una casualità, o forse no, che proprio tre giorni fa Pompei abbia vissuto la prima “domenica gratis” del 2018 registrando un altro boom di presenze.
Il 2017 si era chiuso con la scoperta di danni a uno degli edifici ancora chiusi e in un’area interessata al restauro con i fondi del Grande Progetto Pompei. A seguito di una copiosa pioggia, lo scorso il 19 dicembre fu rilevato il crollo di un muro di una domus non visitabile, dovuto al cedimento di una cisterna nella Casa della Caccia ai Tori. Era quello l’ultimo episodio fino alla scoperta di oggi dell’ennesimo atto vandalico ai danni di uno dei più preziosi siti culturali al mondo.