Gli occhi stupiti dei giovani atleti osservano l’intervento dei vigili del fuoco e della polizia, mentre entrano dentro la ‘Club house’ ormai devastata della squadra di rugby ‘I Briganti’ di Librino, quartiere periferico di Catania. Dopo cinque ore, i pompieri sono riusciti a domare il fuoco, ma il fumo esce ancora dalle finestre, ormai annerite. L’incendio di mercoledì notte ha cancellato la struttura operativa dell’associazione, che da oltre dieci anni è impegnata in attività sportive e sociali dirette ai giovani del rione, abbandonati a se stessi e ghettizzati, in una realtà dove prolifera la criminalità organizzata e lo spaccio.
“Abbiamo subito un vero e proprio attentato – racconta al fattoquotidiano.it Piero Mancuso, tra i fondatori de i Briganti -, nei confronti dei nostri ragazzi, perché bruciare la Club House significa cancellare uno dei pochissimi punti di aggregazione di questo quartiere, per la quale alternative non esistono”.
Nati nel 2006, i Briganti promuovono il rugby affiancandolo a numerose attività educative nelle scuole e fuori, offrendo lezioni di doposcuola e una biblioteca sociale, la “Librineria”, che prima dell’incendio raccoglieva più di duemila testi, che andavano dall’enciclopedia ai fumetti. “Abbiamo perso la cucina dove preparavamo le pietanze che condividevamo con i nostri avversari nei terzi tempi, il materiale medico con il defibrillatore, tutto il materiale tecnico, e soprattutto tuta la storia di questo club, raccontata da maglie e trofei di dieci anni di attività”, spiega con l’amaro in bocca Mancuso.
I componenti dell’associazione non riescono ancora a spiegarsi chi possa aver commesso un simile atto, mentre proseguono le indagini della Polizia. Il sopralluogo dei vigili urbani ha permesso di stabilire che l’incendio è di matrice dolosa, per la presenza di più punti di fuoco e il probabile utilizzo di liquido infiammabile accelerante.
“Abbiamo circa 250 tesserati di diverse età, lavoriamo con tre scuole – spiega Stefano Curcuruto, presidente de I Briganti -, è una grossa realtà per il quartiere di Librino, per molti ragazzi è la loro seconda casa, ma ripartiremo, non ci fermiamo”.
In passato l’associazione ha subito furti e danneggiamenti, ma mai un atto di simile portata. L’ultimo appello è diretto al Capo dello Stato Sergio Mattarella, che la settimana prossima sarà in visita a Librino. “A maggio scorso è stata la Boldrini a venirci a trovare, perché aveva saputo delle nostre attività – conclude Mancuso –, non ci dispiacerebbe se il Presidente passasse, in questo momento così buio per noi”.