Vivace battibecco a Omnibus (La7) sul caso Renzi-De Benedetti tra la giornalista del Corriere della Sera, Maria Teresa Meli, e l’ex direttore di Tempi, Alessandro Giuli. Quest’ultimo stigmatizza con toni severi la vicenda: “E’ una cosa veramente seria, andrebbe affrontata con più metodo e meno demagogia. Un presidente del Consiglio accompagna all’ascensore di Palazzo Chigi Carlo De Benedetti e gli dice: “Ah! Sai, quella roba di cui ti avevo parlato a Firenze, e cioè delle Popolari, la facciamo con un decreto”. Quello poi telefona al suo broker e gli dice di mettere subito 5 milioni di euro di investimento sulle Popolari. Poi con la Consob si difende, dicendo che è talmente ricco che ha messo solo 5 milioni”. “Ha messo solo 5 milioni perché non si fida di Renzi”, ironizza Stefano Parisi, leader del movimento Energie per l’Italia. Ma Meli insorge: “Ma su questo caso la Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione o no?”. Giuli ribatte: “La Procura chiede l’archiviazione, poi c’è un giudice che stabilisce se si archivia o no. E comunque c’è un problema o no quando a Palazzo Chigi un presidente del Consiglio fa queste rivelazioni a uno dei più grandi finanzieri ed editori italiani?”. “Ma lo aveva già detto a un sacco di gente e a cani e porci“, controbatte la firma del Corriere. “E va bene, allora non doveva parlare con cani e porci”, osserva Giuli. Meli rincara: “Se voi non lo sapevate, è un problema vostro, visto che fate i giornalisti. Renzi l’aveva già detto a un sacco di gente”. “Scusami, ma io non frequento Palazzo Chigi“, risponde Giuli. A sedare la polemica interviene la conduttrice Alessandra Sardoni, che ribadisce l’esistenza di un problema di natura politica. E Giuli osserva: “Lo chiamiamo ‘collateralismo’ da anni e da anni questo è un tabù della sinistra”. “La destra non ce l’ha, perché ha messo direttamente un imprenditore (Berlusconi, ndr) a fare politica. E così ha risolto il problema”, replica Meli