Un’ospitata in radio di Orietta Berti innesca nuove schermaglie da campagna elettorale tra Pd e M5s, con tanto di esposto all’Agcom e Di Maio che parla di “censura” in difesa della voce di Io, tu e le rose. Schermaglie che sui social diventano oggetto di ironia e sberleffo. Oggetto di scontro le dichiarazioni che la cantante ha fatto il 12 gennaio durante un Giorno da pecora su Rai Radio 1, dove ha parlato anche di politica. Di elezioni, di quello che potrebbe scegliere il 4 marzo. Orietta è stata chiara: “Voglio dare il voto al mio amico Grillo. Le promesse vanno mantenute”. E ha parlato anche del candidato premier del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio, paragonandolo a Matteo Renzi. Soprattutto per la sua abbronzatura, la sua carnagione “da mulatto” e, non ultimo, le sue doti estetiche. “Non è importante l’età – ha detto riferendosi al vicepresidente della Camera – ma che sappia fare ciò che deve. Secondo me loro sono bravi”. Poi, aggiunge di avere visto il segretario Pd “da Fazio. Ha un’abbronzatura bellissima. Mi ha detto che fa lampada. E invece Di Maio è scuro così di suo, è naturale, sembra un mulatto” e, anzi, “penso che sia troppo bello. Quando una persona è troppo bella poi non è tanto credibile quando parla. Io l’ho visto di persona, ha dei bellissimi lineamenti e delle belle mani, poi l’abbronzatura non ne parliamo. E poi non è basso”.

Battute da bar tanto pour parler? Non proprio, perché la loro onda lunga si spinge fino all’Agcom, alla quale Sergio Boccadutri, deputato dem e componente della Commissione Vigilanza Rai, ha presentato un esposto. “Altro che contraddittorio degli opinionisti – ha detto riferendosi alla puntata di Un giorno da pecora – qui abbiamo addirittura un personaggio dello spettacolo che esprime pubblicamente la propria preferenza politica, con tanto di endorsement a una lista, senza alcun bilanciamento. Ora, la trasmissione dovrà invitare un elettore per ogni altra lista in campo per il voto del 4 marzo? O forse, sarebbe stata necessaria una maggiore attenzione da parte di chi conduce il programma?”. E ancora: “È opportuno – continua – che l’Agcom valuti se non siamo di fronte ad una chiara violazione della legge, come sembrerebbe, se non sia il caso di comminare delle sanzioni e in che modo possano essere sanata la questione nei confronti delle altre forze politiche. Sarebbe opportuno anche valutare se Orietta Berti, dopo il suo coming out, possa continuare a ricoprire il ruolo di ospite fisso nella seconda parte della trasmissione di Fabio Fazio”, conclude.

Ma a intervenire in difesa della cantante è Di Maio stesso, che parla esplicitamente di censura. “Quello del Pd è stato un atto di censura. È mai possibile che denunci all’Agcom un’artista che è un’istituzione del nostro Paese solo perché ha detto in radio che vuole votare il Movimento 5 Stelle e ha espresso un apprezzamento su di me e Beppe Grillo? Sorrido, ma ci sarebbe da piangere”. ha detto dopo un incontro con i cittadini e i commercianti al mercato rionale Santa Rita a Torino. “Orietta Berti ha tutta la mia solidarietà – ha aggiunto il candidato premier di M5s -. Questo Paese ha ancora libertà di parola, espressione e pensiero, spiegatelo al Partito Democratico che oltre a garantire le banche ormai non è più in grado di garantire nient’altro”. E lo scontro non passa inosservato neanche sui social, dove tanti tweet scherzano sulla vicenda.

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