NICOLA PORRO – Gente che non sa di cosa parla e scrive male delle regole folli
Non posso fare il fenomeno, non posso dire che potrei autogestirmi per venir meno alla scelta dell’Agcom. Ho un editore, è a lui che rispondo. Però posso dire la mia: queste norme sono una cosa folle. Scritte da gente che mi spaventa, che non sa di cosa scrive, di cosa parla. Sono norme scritte da burocrati che non conoscono nulla del linguaggio televisivo e dei meccanismi che lo regolano. È fuori discussione che mi metta a fare il bacchettone che vuole sapere chi vota cosa perché devo garantire equilibrio politico. L’altra sera mi è capitato di assistere a un dibattito tra Sallusti e Cacciari; anche se apparentemente diversi, in quell’occasione sono risultati più simili del dovuto. E allora, io conduttore che dovrei fare, dovrei dire: “Fermi tutti, blocchiamo la trasmissione, perchè mi serve un terzo ospite che equilibri la situazione!”? Ma per favore. E dirò di più, questa normativa non verrà mai applicata, perché fuori da qualsiasi buon senso.

A cura di Giulia Marchina (da Il Fatto Quotidiano del 13 gennaio 2018)

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