“Non possiamo accettare tutti gli immigrati che arrivano: dobbiamo decidere se la nostra etnia, la nostra razza bianca, la nostra società devono continuare a esistere o devono essere cancellate”. Silvio Berlusconi ci aveva provato ad andare oltre la Lega e Matteo Salvini sull’immigrazione. Ma il Carroccio ristabilisce subito le distanze. E lo fa con Attilio Fontana, il candidato governatore della Lega alla guida della regione Lombardia. L’ex sindaco di Varese, presentato per anni come la faccia moderata del Carroccio, ha utilizzato frasi molto simili ai certi oscuri proclami del Ku Klux Klan. Ripescando dal passato il concetto di “razze” e incitando addirittura alla rivolta.
“Di fronte a queste affermazioni dobbiamo ribellarci, non possiamo accettarle, perché qui non è questione di essere xenofobi o razzisti, ma logici e razionali: non possiamo perché tutti non ci stiamo, quindi dobbiamo fare delle scelte, decidere se la nostra etnia, razza bianca, società deve continuare ad esistere o deve essere cancellata, è una scelta. Se la maggioranza degli italiani dovesse dire noi vogliamo autoeliminarci vorrà dire che noi che non vogliamo autoeliminarci ce ne andiamo da un’altra parte”, è la linea dell’ex presidente dell’Anci Lombardia, in un’intervista a Radio Padania, domenica mattina, durante la trasmissione “Sulla strada della libertà“.
“Uno Stato serio dovrebbe programmare e dire: noi vogliamo e riteniamo giusto che possono essere accolti 1, 100mila, 10 milioni di immigrati, dire come vogliamo assisterli, quali case, lavori e scuole vogliamo dare loro, a quel punto chiedere ai cittadini se sono d’accordo. È un discorso demagogico e inaccettabile quello di dire che dobbiamo accettarli, è un discorso a cui dobbiamo reagire, dobbiamo ribellarci: non possiamo accettarli tutti. Vorrebbe dire che non ci saremmo più noi come realtà sociale e etnica, perché loro sono molti più di noi, perché loro sono molto più determinati di noi nell’occupare questo territorio”, è arrivato a dire l’uomo scelto per sostituire Roberto Maroni nella corsa alla guida della Regione.
Una posizione che ha ovviamente scatenato le polemiche. E che ha costretto l’aspirante governatore a correggere il tiro. “È stato un lapsus, un errore espressivo, intendevo dire che dobbiamo riorganizzare un’accoglienza diversa che rispetti la nostra storia, la nostra società“, la precisazione di Fontata. Autore di una dichiarazione che comunque supera praticamente qualsiasi intervento passato di Salvini. E che arriva nella stessa giornata in cui Berlusconi prova ad andare oltre il Carroccio sugli stessi temi. Secondo il leader di Forza Italia, nel nostro Paese ci sono “476mila immigrati che per mangiare devono delinquere. La prima cosa che svaligiano in una casa è il frigorifero e ciò è causato dal modo con cui il nostro Paese non ha saputo rispondere all’immigrazione”. Dati e numeri di cui l’ex cavaliere non spiega la provenienza. Ma che sommati alle parole di Fontana chiariscono quale sarà il terreno della campagna elettorale in vista dell’election day del prossimo 4 marzo: i proclami razzisti.
Tra i primi a commentare le parole dell’aspirante governatore, c’è Emanuele Fiano. “Per i signori a sinistra che pensano che il futuro della Lombardia sia giusto affidarlo alle divisioni nel centrosinistra: ‘Fontana (candidato centrodestra): con troppi migranti razza bianca a rischio‘ . Bravi compagni continuiamo così”, scrive su twitter il deputato Pd.